pub-6178281982904860 Un mondo di mondi: Alloggi popolari: quale "malafede"?

domenica 1 maggio 2016

Alloggi popolari: quale "malafede"?

Ben vengano le diatribe a mezzo stampa se possono servire ad aprire spazi di riflessione su questioni sociali. 

L'attacco del consigliere delegato all'edilizia pubblica Giovanni Minniti, in risposta alle nostre perplessità sulla gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, fornisce informazioni importanti che non sono trapelate nell'ambito dei sette incontri avuti nell'arco di un anno e mezzo, anche alla presenza del presidente del Consiglio Demetrio Delfino. 

In sostanza, oltre alla caparbietà con cui il consigliere continua a dividere la cittadinanza reggina in nomadi e non nomadi, emerge che le verifiche sulla permanenza dei requisiti degli attuali assegnatari non sono state effettuate e che ad oggi solo 31 alloggi risultano non assegnati, di cui 26 già occupati.
In sostanza, per le famiglie che avrebbero diritto ad un alloggio popolare e attendono nella graduatoria del bando 2005, e non solo, le cose si mettono male.

Eppure in città ci sono segnalazioni di qualche centinaio di alloggi popolari non abitati dagli assegnatari che il Comune, se applicasse seriamente la legge vigente, potrebbe riprendere nella propria disponibilità per assegnarli ai vincitori del bando 2005. 

Apprendiamo invece che questo problema non verrà affrontato effettuando le verifiche previste dalla legge, con la costituzione della tanto annunciata task force ma piuttosto effettuando delle “assemblee periferiche con i residenti”. 

É questo il modo in cui si vuole ripristinare la legalità nel settore alloggi popolari?


Se il diritto di ogni cittadino di chieder conto in merito all'inefficienza dell'attuale e delle passate amministrazioni significa per il consigliere Minniti "mandare al massacro", o essere "capziosi" e " in malafede", ci chiediamo quale sia il modello di partecipazione civica di cui questa amministrazione ha bisogno. 

Dall'insediamento di questa amministrazione abbiamo fornito dati, segnalato alloggi che risultano assegnati e adibiti ad altri scopi, di contro abbiamo ricevuto solo informazioni parziali. 

I politicanti hanno bisogno di proseliti, di distogliere l'attenzione dai problemi reali ma un gruppo di cittadini che ha pagato a caro prezzo la coerenza della propria missione sociale non ha da vincere tornate elettorali. 

Come Opera nomadi ieri e come associazione "Un mondo di mondi" oggi abbiamo rivendicato il diritto alla trasparenza, non abbiamo lesinato critiche all' attuale o alle passate amministrazioni per ricevere privilegi o un posto in prima fila in progetti che abbiamo ritenuto non solo inutili ma anche dannosi. 
Lo facciamo oggi come in passato, quando eravamo in prima fila nel giudicare duramente il trasferimento di famiglie povere in un contesto come quello di Arghillá, già privo di possibilità di inclusione. 

Qualcuno di noi lo ha fatto allora come socio storico di un'associazione che dagli errori ha imparato a rapportarsi con le fasce sociali più vulnerabili di questa città. Altri lo hanno fatto come giovani volontari del Servizio civile, scrivendo tesi di laurea e articoli sulla cronaca locale. Basterebbe sfogliare qualche giornale di allora. 

Se l'obiettivo di questa amministrazione é davvero garantire maggiore dignità e giustizia per tutti, ci avrà dalla sua parte. Altrimenti continueremo a svolgere il nostro ruolo di operatori di strada e osservatori attenti, senza fare sconti per paura di non essere nelle grazie di chicchessia. 

Al fine di fare chiarezza sull'attuale situazione dell'edilizia residenziale pubblica, contatteremo il consigliere delegato Giovanni Minniti per organizzare una conferenza stampa congiunta. 


Cristina Delfino – A. Giacomo Marino - Direttivo Associazione “Un Mondo di Mondi”


Leggi le dichiarazioni di Minniti su Gazzetta del Sud

Leggi le dichiarazioni - 2

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