pub-6178281982904860 Un mondo di mondi: dicembre 2016

mercoledì 14 dicembre 2016

Alloggi popolari, il "sistema illegale" che nega il diritto alla casa

Da anni l’associazione Un Mondo Di Mondi è impegnata nella denuncia del "sistema illegale" che governa il settore  degli alloggi popolari, a Reggio come in altri comuni della Calabria.

Un sistema illegale che tende ad oscurare  la reale funzionalità degli alloggi popolari: garantire il diritto alla casa alle famiglie a basso reddito prive di un alloggio, secondo quanto previsto dalla legge regionale nr 32 del 25 novembre 1996.

Altro elemento previsto dalla legge e oscurato nella prassi è il principio del turn-over, secondo il quale  l’assegnazione dell’alloggio  ai legittimi beneficiari  non è permanente ma è strettamente legato alla sussistenza dei requisiti dell’assegnazione.

Infatti la legge prevede che l'effettiva  permanenza dei requisiti debba essere verificata periodicamente dal Comune. 

Qualora  i requisiti di assegnazione vengano meno, per l'assenza di uno stato di bisogno abitativo o per modifica della  residenza, il  Comune deve riprendere nella propria disponibilità   gli  alloggi e provvedere  ad assegnarli ad altre famiglie che hanno i requisiti accertati attraverso i bandi o con il meccanismo in deroga (art.31).   

Da molti anni il  Comune di Reggio Calabria non effettua adeguatamente le verifiche sulla permanenza dei requisiti  come previsto dalla legge regionale.

Questa inefficienza amministrativa, alimenta la gestione criminale degli alloggi popolari. 

Si stima che centinaia  di alloggi popolari rimangano nella disponibilità di assegnatari che non hanno più i requisiti di bisogno abitativo, con effetti devastanti per l'intero settore.  

Gli alloggi infatti non sono abitati o sono utilizzati per altre funzioni,  non vengono restituiti al Comune e spesso vengono illegalmente affittati o addirittura venduti.

Questi alloggi popolari che vengono utilizzati in modo illegale costituiscono la negazione del diritto alla casa  per le numerose famiglie reggine che sono in stato di reale bisogno abitativo, una parte delle quali  ha vinto il bando comunale 2005 (graduatoria definitiva gennaio 2012)  e che  attende da anni l’assegnazione.

Di fronte a questo “sistema illegale”, l’associazione  “Un Mondo di Mondi” ha chiesto al Comune di Reggio Calabria di provvedere ad effettuare le verifiche sulla permanenza dei requisiti degli assegnatari, come previsto dalla legge regionale,  discutendo  il tema  in Consiglio Comunale e poi chiedendo l’aiuto alla Prefettura per le attività di verifica.

La proposta dell’associazione è stata approvata dai capigruppo consiliari e dalla prima commissione consiliare nel mese di giugno 2016. Ma dopo 6 mesi  si attende che il tema venga  portato in Consiglio comunale e vengano  avviate le verifiche. 

Emblematico di questa situazione di illegalità tollerata sono i casi, spesso rappresentati  sui giornali, di famiglie che, in passato, hanno avuto assegnato un alloggio  e che oggi pur non abitando l’alloggio e non avendo più i requisiti di bisogno abitativo reclamano il “diritto” di  mantenerlo.

Quando quest’ alloggio che non dovrebbero avere più assegnato viene occupato abusivamente queste famiglie protestano dichiarando che gli è stato “negato il diritto alla casa”. 

Pertanto, se la legge facesse il suo corso, la famiglia assegnataria che non abita nell’alloggio e non possiede  i requisiti per mantenere l’assegnazione, dovrebbe consegnare l'alloggio o il Comune dovrebbe verificare e poi far  decadere  l'assegnazione.

La “rivendicazione del diritto alla casa” da parte delle famiglie assegnatarie ma di fatto prive dei requisiti previsti dalla legge, sono, a nostro parere, l’espressione di una “cultura”, contraria alla legge ma radicata nella comunità, secondo la quale l’alloggio assegnato deve rimanere in maniera permanente  all’assegnatario, anche se sono venuti meno i requisiti previsti dalla legge.

Questa cultura, di cui anche le istituzioni sono  intrise e le influenzano nell’applicazione della norma, favorisce il “sistema illegale” negando il diritto all’alloggio a tante famiglie in stato di necessità. 

Gli alloggi infatti, spesso, rimangano nella disponibilità degli assegnatari che hanno perso i requisiti quando invece dovrebbero essere assegnati alle famiglie che ne hanno un effettivo bisogno.
 
Naturalmente l'associazione Un mondo Di Mondi da sempre biasima anche l’occupazione abusiva degli alloggi  che considera un effetto del “sistema illegale”.

Nel caso di occupazioni senza titolo operate da famiglie che si trovano in effettivo stato di bisogno l’associazione ne comprende le dinamiche, spesso legate a bisogni abitativi impellenti che non trovano risposta nelle istituzioni, ma non  li giustifica.

L’associazione sostiene che le occupazioni abusive come l’intero “sistema illegale” vadano superate con la piena applicazione della legge vigente.

Pertanto, ancora una volta l'associazione Un mondo Di Mondi chiede che:  

-il comune di Reggio Calabria garantisca l’applicazione piena della legge di settore  in modo che gli alloggi popolari vengano assegnati e rimangano nella disponibilità esclusiva  delle famiglie che sono  in stato di effettivo bisogno;

- il presidente del Consiglio Comunale Delfino ed i capigruppo  portino il tema degli alloggi alla discussione del  Consiglio comunale; 

- il sindaco Falcomatà richieda l’aiuto della Prefettura per la realizzazione delle verifiche e nomini nella nuova Giunta  un assessore per le politiche della casa ed un dirigente che si occupi del settore in modo esclusivo.

Giacomo Marino - Cristina Delfino, direttivo Un mondo di Mondi 

venerdì 2 dicembre 2016

Politica della casa, l'immobilismo dell'amministrazione Falcomatà


Immobilismo. Basta una parola per riassumere l'azione dell'amministrazione Falcomatà nel settore della politica abitativa

In due anni nessun alloggio è stato consegnato alle famiglie vincitrici del bando 2005 per l'assegnazione degli alloggi popolari, la cui graduatoria definitiva è stata pubblicata nel gennaio 2012. 
Né tanto meno sono state risolte questioni di grave precarietà abitativa con assegnazioni fuori bando, previste dalla legge regionale 32/96. 

Nessuna "rivoluzione" dunque, a dispetto di quanto è stato annunciato dal sindaco Falcomatà. 

La giustificazione dell'amministrazione è sempre la stessa: l'indisponibilità di alloggi da assegnare. 

Ma la realtà, si sa, è un'altra. Lo sanno bene anche i funzionari comunali che negli anni si sono occupati del settore e che mormorano ma ben si guardano dall'ammetterlo in via ufficiale. 

Del resto che alloggi potenzialmente assegnabili ce ne siano in gran numero, è scritto anche nella relazione degli ispettori ministeriali che nel 2012 ha portato allo scioglimento del comune. 

Nero su bianco è scritto che il Comune negli anni non ha provveduto periodicamente ad applicare la legge effettuando le verifiche sulla permanenza dei requisiti degli assegnatari. 

Proprio la mancata applicazione della legge, ha determinato situazioni di irregolarità nelle quali assegnatari hanno mantenuto la disponibilità dell’alloggio pur non avendo più i requisiti, mentre è stato negato il diritto ad un alloggio popolare a centinaia di famiglie con un reale bisogno abitativo. 

Tanti alloggi (qualche centinaio) risultano non abitati, o utilizzati illecitamente, mentre altre famiglie che hanno realmente bisogno di una casa, attendono da anni. 

In poche parole: la mancata applicazione della legge di settore nega a tante famiglie il diritto fondamentale alla casa.

Proprio questo è uno dei gravi problemi che affligge la nostra città, ma questa Amministrazione, dopo la denuncia degli ispettori ministeriali, ha continuato a non effettuare adeguatamente le verifiche previste dalla legge. 

Questo è chiaramente dimostrato dalle mancate assegnazioni degli alloggi. 

Ma anche altre scelte politiche fatte per questo settore, evidenziano il disimpegno verso la politica abitativa. 

In questi due anni, il sindaco Falcomatà ha deciso di non nominare un Assessore per il settore della politica abitativa e ha preferito delegare un consigliere comunale. 

Per di più, per un anno e mezzo non si è provveduto a turnare il dirigente del patrimonio, in carica dal periodo commissariale. Ad oggi il settore è stato affidato ad una dirigente già impegnata in due settori, con palese sovraccarico di attività. 

Per superare questa stasi, nel mese di giugno scorso l’ associazione Un Mondo Di Mondi, insieme all’associazione Ancadic e al movimento Reggio Non Tace, ha proposto la discussione in Consiglio Comunale della questione abitativa. 

L'obiettivo era quello di sollecitare la massima assemblea a votare una delibera che spingesse il Sindaco e la Giunta all’applicazione della legge sulla politica abitativa, con l’aiuto delle forze dell’ordine dello Stato. 

La proposta presentata al presidente del consiglio comunale e alla conferenza dei capigruppo è stata accolta a maggioranza dalla prima commissione consiliare il 21 giugno 2016. 

Dopo cinque mesi, nonostante una proposta di delibera da portare in Consiglio comunale sia stata redatta e approvata dalle commissioni assetto del territorio e servizi sociali, il tema non è stato ancora portato in Consiglio comunale. 

Come si spiega un tale ritardo, nonostante le continue rassicurazioni del presidente del consiglio sull'imminente data della discussione? 

Se la campagna referendaria è uno dei motivi di questo ritardo, ci chiediamo: le questioni sociali e la sopravvivenza delle persone non dovrebbero esservi anteposte? 

Garantire un diritto fondamentale per le fasce sociali più vulnerabili non dovrebbe essere considerato un tema da inserire al primo posto nell’agenda politica di un Comune? 

Convinti di questa necessità, non rinunciamo a sollecitare ancora la discussione in Consiglio comunale, necessaria per l’applicazione della legge sugli alloggi con l’aiuto della Prefettura. 

Ritenendo che sia indispensabile anche un’adeguata struttura politico-amministrativa per la gestione del settore, invitiamo il sindaco Falcomatà a nominare nella nuova Giunta un assessore alle politiche abitative e un dirigente che si occupi del settore in modo esclusivo. 

Il tutto affinché le centinaia di famiglie a basso reddito possano finalmente vedere garantito il diritto alla casa. 

Giacomo Marino - Cristina Delfino - Un Mondo di mondi 
Francesco Nucara - Ancadic
Nicola Santostefano - Reggio Non tace