pub-6178281982904860 Un mondo di mondi: 2017

venerdì 22 dicembre 2017

Politiche della casa, qualche passo in avanti

Le associazioni e le famiglie: «Continueremo a vigilare»


Piccoli passi in avanti sulla questione alloggi popolari. 

Presidio del 18 dicembre scorso
Dopo due giorni di protesta per il diritto all'abitare, associazioni e famiglie hanno ottenuto qualche garanzia sull'applicazione della delibera n. 3 approvata in Consiglio comunale lo scorso 10 febbraio. Le associazioni riunite nell'Osservatorio sul disagio abitativo (COSMI, CSOA A. Cartella, CSC Nuvola Rossa, ASIA-USB Reggio Calabria, Società dei Territorialisti e Un Mondo Di Mondi), il movimento Reggio non tace e la Collettiva AutonoMia, continueranno, insieme alle persone coinvolte nella lotta per il diritto alla casa, a vigilare, pronti a scendere di nuovo in piazza qualora le promesse fatte dall'Amministrazione comunale non siano mantenute. 

Intanto martedì scorso, dopo cinque mesi, la Commissione Statuto e regolamento ha approvato il regolamento dell’articolo 31 della legge regionale 32/1996 per le assegnazioni in deroga degli alloggi popolari. Il regolamento, di cui non sono ancora note le modifiche al testo originario, deve essere discusso e approvato in Consiglio Comunale, si auspica in tempi celeri.


Sempre martedì scorso, in seguito alla protesta a palazzo San Giorgio, il gruppo delle associazioni e delle famiglie è stato ricevuto dal capogabinetto G. Puglia, dal consigliere delegato del settore alloggi erp G. Minniti e dal dirigente del settore A. Cristiano.

La partecipazione ad un tavolo tecnico è la proposta avanzata dai rappresentanti del Comune alle associazioni e alle famiglie.

Il tavolo dovrebbe servire per seguire le azioni necessarie all’assegnazione degli alloggi ai vincitori del bando 2005 e a quelle in emergenza abitativa.

Se il tavolo funzionerà come strumento operativo per attuare velocemente il percorso di assegnazione, associazioni e famiglie parteciperanno e monitoreranno affinché non sia l'ennesimo strumento per allungare ulteriormente i tempi

G. Puglia, G. Marino durante il presidio a Palazzo San Giorgio
(Reggio Calabria)
Ancora una volta il consigliere delegato Minniti ha voluto precisare come l’azione più importante per il funzionamento del sistema di edilizia residenziale pubblica sia l'attuazione delle verifiche sulla permanenza dei requisiti degli assegnatari. Proprio questa azione è l’unica in grado di garantire legalità nel settore, riportando nella disponibilità del Comune gli alloggi necessari da riassegnare alle famiglie con reale necessità.

Entro il prossimo 15 gennaio le verifiche sui primi 3000 alloggi comunali dovrebbero essere ultimate e dovrebbero essere resi pubblici gli esiti, secondo quanto promesso dai rappresentanti del Comune. 

Riguardo ai preannunciati sgomberi all'ex Polveriera e agli sfratti esecutivi dagli alloggi privati, il Comune si è impegnato a impedire situazioni di ulteriore disagio per le famiglie coinvolte, garantendo il passaggio ad altri alloggi.

Per portare a termine l’azione delle verifiche e del turn-over sugli alloggi, il Consigliere delegato si è impegnato, come previsto dalla delibera di Consiglio comunale, a costituire un’apposita task force con il coinvolgimento del Prefetto ma anche della Procura. 

Pieno appoggio a quest'azione da parte delle associazioni, senza dimenticare però che le verifiche devono essere svolte anche sui 3800 alloggi Aterp. Da sottolineare anche che le verifiche sugli assegnatari dovranno essere operate su tutti i requisiti di legge, come previsto dalla normativa vigente.

Riguardo agli alloggi confiscati alla ‘ndrangheta da assegnare come alloggi popolari, il capogabinetto trasmetterà alle associazioni l’elenco di quelli indicati dalle delibere di Consiglio Comunale e verificherà le reali condizioni degli alloggi ai fini dell’immediata assegnazione.

Sui 23 alloggi individuati dall’ex dirigente Romano, secondo quanto riferito dal consigliere delegato Minniti, sono stati deliberati 140.000 euro per la ristrutturazione e verrà effettuata una verifica sulle attuali condizioni ai fini della loro assegnazione

Un ulteriore incontro con i rappresentanti istituzionali del Comune si terrà il prossimo 29 dicembre. 
Il consigliere delegato G. Minniti
durante il presidio del 18 dicembre
Intanto il Consiglio regionale ha approvato nei giorni scorsi, la modifica della legge regionale 32/96 sugli alloggi Erp. Si attende di conoscere il contenuto degli emendamenti alla modifica portata in aula, per molti versi lacunosa.

Sugli impegni presi si continuerà a vigilare.

Osservatorio sul disagio Abitativo 
ASIA-USB Reggio Calabria – Giuseppe Marra
Comitato Solidarietà Migranti
CSC Nuvola Rossa
CSOA Angelina Cartella
Società dei Territorialisti/e Onlus
Un Mondo Di Mondi - Giacomo Marino, Cristina Delfino

Reggio Non Tace - Avvocato Nicola Santostefano

Collettiva AutonoMia

domenica 17 dicembre 2017

Domani in piazza per il diritto all'abitare

Lunedì, 18 dicembre, la protesta delle associazioni
Appuntamento a Piazza Italia (Reggio Calabria) ore 9


Dopo dieci mesi dall'approvazione in Consiglio comunale della delibera n. 3 del febbraio scorso, in tema di alloggi popolari, l'amministrazione Falcomatà non ha raggiunto nessuno dei risultati sperati nè ha fornito le risposte attese.

Le associazioni riunite nell'Osservatorio sul disagio abitativo (COSMI, CSOA A. Cartella, CSC Nuvola Rossa, ASIA-USB Reggio Calabria, Società dei Territorialisti, Un Mondo Di Mondi), insieme al Movimento Reggio non Tace, alla Collettiva AutonoMia e ai cittadini coinvolti nella lotta per il diritto all'abitare, il prossimo 18 dicembre saranno a Piazza Italia per protestare contro l'inerzia politica-amministrativa che condanna le persone a vivere in condizioni di disagio abitativo ed esclusione sociale.

Per mesi infatti sono state espresse le criticità del settore all’interno di Palazzo San Giorgio. Ma nulla si è smosso, nonostante la collaborazione delle associazioni che a più riprese hanno suggerito soluzioni programmatiche e operative da subito realizzabili.

Nulla si sa degli esiti delle verifiche sui requisiti degli attuali assegnatari, condotte da Hermes (ex Re.ca.si) e in tre anni di Amministrazione sono stati assegnati solo tre alloggi ai primi tre vincitori del bando 2005.

Dopo quattro mesi dalla revoca dell’Assessora alle politiche della casa, non si è provveduto ad una nuova nomina, evidenziando la marginalità di questo settore nel disegno amministrativo.

L'operazione di assegnazione dei 26 alloggi erp, avviata dall’ex dirigente Romano, non è stata portata a compimento e anche l'approvazione del regolamento sulle assegnazioni in deroga, secondo quanto previsto dall'art. 31 della legge regionale 32/96, procede a rilento, lasciando senza speranza i destinatari di sfratti esecutivi o coloro che vivono in condizioni di grave disagio abitativo.

Nonostante le gravi condizioni strutturali in cui versa una buona parte del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, il Comune, pur avendo previsto nel bilancio di previsione 2017-2019 una posta di 1,3 milioni di euro per l’anno 2017, non ha ancora provveduto ad avviare gli interventi di manutenzione straordinaria degli alloggi popolari.

Nulla si è mosso anche nella direzione delle acquisizioni di appartamenti dall'enorme patrimonio vuoto o inutilizzato esistente in città, anche a fronte di molte unità immediatamente abitabili, per evitare nuove costruzioni e implementare il patrimonio erp.

Non è stata effettuata la verifica, prevista dalla delibera di Consiglio Comunale, sui beni confiscati da assegnare come alloggi popolari
Nessuna novità sulla partecipazione del comune al Bando regionale Social Housing sul Fondo FESR che consente di aumentare l’offerta di alloggi finanziandone la ristrutturazione.

L'unica buona notizia riguarda l'individuazione di fondi da parte dell'ex consigliera delegata Nancy Iachino per un progetto di ristrutturazione e assegnazione di beni confiscati ad uso abitativo.

Ma non basta. Appuntamento quindi per il prossimo 18 dicembre.

Si invitano a partecipare a questo momento collettivo tutte le famiglie che hanno, veramente, diritto alla casa ma non hanno avuto assegnato un alloggio, quelle che vivono condizioni di disagio negli alloggi e tutti coloro che hanno a cuore il bene comune della città.

L’azione di protesta andrà avanti fino a quando il Comune non fornirà tutte le risposte necessarie per garantire l’assegnazione degli alloggi alle famiglie che si accingono a trascorrere un altro Natale senza una casa. 


Osservatorio sul disagio Abitativo 
ASIA-USB Reggio Calabria – Giuseppe Marra
Comitato Solidarietà Migranti
CSC Nuvola Rossa
CSOA Angelina Cartella
Società dei Territorialisti/e Onlus
Un Mondo Di Mondi Cristina Delfino - Giacomo Marino

Reggio Non Tace - Avv.to Nicola Santostefano

Collettiva AutonoMia

martedì 28 novembre 2017

Ex Polveriera (Ciccarello): la decisione spietata del Comune

Un mese fa l'ordine di sgombero per tre famiglie senza alternativa

Reggio Calabria. Risiedono da decenni all’ex Polveriera di Ciccarello, in condizioni di povertà, in baracche fatiscenti.

Area dell'ex Polveriera di Ciccarello (Rc)
Dai rappresentanti istituzionali mai nessun interesse, se non nei periodi elettorali, per la sorte delle famiglie relegate in uno spazio angusto della città. 

Eppure, l’ottobre scorso, tre delle venticinque famiglie residenti nella baraccopoli di Ciccarello, hanno ricevuto un’ordinanza di sgombero dal Comune reggino che intima entro 90 giorni la demolizione a proprie spese delle precarie abitazioni abusive, costruite su suolo demaniale, senza prevedere l’assegnazione dei relativi alloggi erp.

Inutile l’attesa decennale di persone cresciute nella miseria e nell'illusione perenne di beneficiare, prima o poi, di un alloggio adeguato per un essere umano.

Non si può dimenticare che le baracche dell’ex Polveriera sono state costruite nel 1960 dai genitori di queste persone, quando si trovarono costrette a trovare un rifugio più sicuro rispetto alla fiumara S.Agata, dove vivevano dagli anni ‘50 a causa del rifiuto della città e delle istituzioni.

E il rifiuto e la negazione del “diritto alla città” ha accompagnato queste persone nei decenni successivi, costringendole fino ad oggi nel ghetto dell’ex Polveriera. 

Ciò non bastasse, oggi il Comune emette un’ordinanza spietata che non tiene conto delle condizioni di povertà ed esclusione sociale di questa famiglie, per le quali è impossibile trovare le risorse adeguate per demolire le abitazioni, smaltire le coperture in amianto e trovare in affitto un’altra sistemazione alloggiativa.

È dunque questa la strategia del Comune di Reggio Calabria per risolvere l’annosa questione dell’ex Polveriera?

Le associazioni riunite nell’Osservatorio sul disagio abitativo (Un Mondo Di Mondi, Asia USB, Centro sociale Cartella, Centro sociale Nuova Rossa, Comitato Solidarietà Migranti, Società dei Territorialisti Onlus), la Collettiva AutonoMia, il Movimento Reggio Non Tace, l’associazione 21 Luglio e il MO.C.I Cosenza, ritengono profondamente ingiusta questa decisione, in quanto cieca davanti all'evidente stato di necessità di queste famiglie. 

Nessuna legge può avere valore se i principi costituzionali in difesa della dignità umana vengono calpestati da coloro che invece avrebbero il dovere di tutelarli. 

Pertanto, si auspica che il Comune di Reggio Calabria voglia intervenire in via prioritaria alla tutela della dignità umana di queste persone, provvedendo a considerare la situazione sociale delle famiglie ed ad assegnare loro gli alloggi popolari ai sensi dell’articolo 31 della legge reg.le 32/1996.

Si chiede, inoltre, che dopo l’assegnazione degli alloggi sia il Comune a provvedere con proprie risorse alla demolizione delle baracche e allo smaltimento delle lastre in amianto, nocive per l’intera comunità.


Osservatorio sul disagio Abitativo 
ASIA-USB Reggio Calabria – Giuseppe Marra
Comitato Solidarietà Migranti
CSC Nuvola Rossa
CSOA Angelina Cartella
Società dei Territorialisti/e Onlus
Un Mondo Di Mondi  - Giacomo Marino, Cristina Delfino

Collettiva AutonoMia

Reggio Non Tace- Avv.to Nicola Santostefano

Associazione 21 Luglio – Carlo Stasolla

MO.C.I – Cosenza - Gianfranco Sangermano

sabato 25 novembre 2017

Arghillà, assurdo costruire ancora

Foto (G. Terranova) del Bluocean's workshop diretto da Mario Spada
Alle azioni positive per superare l’emergenza acqua e rifiuti fanno da contraltare tentativi di intervento miopi e inutili. L’idea, rilanciata pochi giorni fa, di costruire ad Arghillà nord altri 60 alloggi per famiglie di poliziotti, ha le sembianze dell’assurdità.

La costruzione di altri alloggi da destinare alle famiglie di poliziotti non servirà da deterrente al de
grado e al disagio, come dimostrano altre esperienze simili.

Sulla questione di Arghillà nord manca un’analisi chiara. 

Facendo riferimento alla Scienza sociale che negli ultimi decenni si è occupata dei “quartieri difficili” attraverso diverse ricerche, si potrebbero trarre spunti utili.

Secondo la letteratura scientifica, l’insediamento di Arghillà nord è un ghetto urbano di case popolari.
Foto di C. Delfino

Il concetto scientifico di ghetto urbano è dato dai risultati delle ricerche e da nozioni scientifiche e non corrisponde al comune significato che viene attribuito al termine ghetto.

Secondo le ricerche scientifiche gli insediamenti abitativi come quello di Arghillà nord dove esiste un’ elevata concentrazione (superiore al 40% dei nuclei residenti) di famiglie che vivono con un reddito al di sotto della soglia di povertà e con una storia di emarginazione, sono dei luoghi che, strutturalmente. determinano l’esclusione sociale. 

Per la loro caratteristica strutturale questi insediamenti sono definiti ghetti urbani (teoria dell’ “effetto concentrazione” Wilson W.J 1987). 

Ma la Scienza ne spiega il perché. 

Un’ elevata concentrazione di famiglie con reddito basso in un quartiere genera un capitale sociale di bassa qualità e questo causa l’esclusione sociale degli abitanti*. 

Il capitale sociale di un quartiere, secondo la definizione scientifica, (Coleman, 1990; Putman 1993; Putnam 2000) è la “qualità” della rete relazionale esistente tra i suoi abitanti, una caratteristica strutturale fondamentale del quartiere, tanto da cominciare ad essere considerata uno strumento urbanistico. 

Quando il capitale sociale ha una buona qualità determina l’inclusione sociale degli abitanti, al contrario, se ha una bassa qualità, ne causa l’esclusione. Secondo le ricerche scientifiche, l’elevata concentrazione di famiglie con reddito molto basso determina un capitale sociale dequalificato, mentre un tessuto sociale caratterizzato da una mixitè sociale, ossia da redditi e appartenenze etniche e nazionali diversificati, determina un capitale sociale di qualità. 

Il modello ottimale di quartiere per la coesione sociale, secondo gli studi scientifici, è quello con un tessuto sociale diversificato.

Questo concetto scientifico di ghetto urbano, fondato su quello di capitale sociale, consente di comprendere meglio la questione dell’insediamento di Arghillà nord, le cause e le possibili strade da seguire per la sua risoluzione. 

La causa principale del problema è da individuare nell’alta concentrazione di famiglie con reddito molto basso, mentre la soluzione da adottare dovrebbe essere quella di ridurre la concentrazione, mixando il tessuto sociale e quindi implementando l’attenzione politico-amministrativa sul territorio.

Sarebbe un intervento tutt’altro che irrealizzabile per garantire il superamento del ghetto. Per attuarlo l’Aterp, ente proprietario del 95% degli alloggi di Arghillà nord, ed il Comune di Reggio Calabria dovrebbero realizzare l’equa dislocazione di una parte consistente degli abitanti in diversi quartieri della città e la contestuale vendita degli alloggi sul mercato e/o destinazione per utilizzo pubblico di quelli che verranno liberati.
Alloggi popolari abbandonati - Arghillà nord

Questo progetto si potrebbe facilmente realizzare perché in tutti i quartieri della Città esiste un’enorme quantità di alloggi privati vuoti, che oggi hanno un prezzo di vendita basso.

Inoltre, secondo la legge vigente, l’Aterp ed il Comune possono vendere e acquistare gli alloggi erp. Pertanto, con opportune azioni di compra-vendita finalizzate al superamento del ghetto, l’insediamento di Arghillà nord potrebbe essere trasformato da insediamento esclusivo di alloggi popolari ad insediamento misto di alloggi pubblici e privati. 

Come già lo è l’insediamento di Arghillà sud, con un capitale sociale di qualità più alta e con una capacità migliore di intervento sociale. 

Per la realizzazione di questo progetto, l’Aterp ed il Comune potrebbero attingere alle risorse economiche del settore ERP, richiedere risorse alla Regione Calabria e partecipare ai bandi nazionali ed europei per i “quartieri difficili”. 

Sulla volontà di partecipazione degli abitanti di Arghillà nord al programma non esiste alcun dubbio, visto che negli ultimi anni sono state presentate al Comune centinaia di richieste di cambio alloggio in altri quartieri. Naturalmente tutte inevase. 

L’altissimo costo sociale che negli ultimi decenni il ghetto ha fatto pagare e continua a far pagare ai suoi abitanti e all’intera città dovrebbe essere una motivazione sufficiente per procedere verso questo tipo di soluzione.

Le attività che fino ad oggi sono state messe in campo dal Comune (dalla nuova videosorveglianza, ai progetti sociali, ad una maggiore presenza delle Forze dell’ordine), senza un programma di autentico superamento del ghetto, servono a mantenerlo tentando di renderlo “accettabile”.

Con questa “strategia” infatti negli ultimi 20 anni sono stati spesi per Arghillà milioni di euro senza risolvere il problema cruciale del quartiere: l’estrema povertà e l’isolamento dei suoi abitanti.


Osservatorio sul disagio Abitativo 
ASIA-USB Reggio Calabria – Giuseppe Marra
Comitato Solidarietà Migranti
CSC Nuvola Rossa
CSOA Angelina Cartella
Società dei Territorialisti/e Onlus
Un Mondo Di Mondi Cristina Delfino - Giacomo Marino

Reggio Non Tace - Avv.to Nicola Santostefano

Collettiva AutonoMia

*(Wilson W.J., The truly Disadvantaged, The Inner City, The Underclass, and Public Policy, Chicago, University of Chicago press, 1987; Wilson W.J. (a cura di), The Ghetto Underclass. Social Science Perspectives, Londra: Sage, 1993; M. Magatti, La città Abbandonata , Il Mulino , Bologna 2007; F. Zajczy, B. Borlini, F. Memo, F. Mugnano, Quartieri periferici tra incertezza e trasformazione, Bruno Mondadori, Milano, 2005; E. Pugliese (a cura)Oltre le vele. Rapporto su Scampia, Fridericiana Editrice Universitaria, Napoli, 1999).

martedì 14 novembre 2017

Politiche abitative ancora in stallo, associazioni pronte a scendere in piazza

Reggio Calabria. Nessun passo in avanti sul tema delle politiche abitative. Dopo nove mesi dall'approvazione della delibera n.3 approvata in Consiglio Comunale il 10 febbraio scorso, le decisioni assunte dalla massima Assemblea cittadina risultano disattese.

Le associazioni riunite nell’Osservatorio sul disagio abitativo, il movimento Reggio non tace, la Collettiva AutonoMia e i cittadini coinvolti nella lotta per il diritto all'abitare, hanno ancora una volta sollecitato l’Amministrazione comunale affinché vengano superate le forti criticità del settore, più volte evidenziate. 

Un ultimatum di 30 giorni, dopo i quali le associazioni organizzeranno un presidio di protesta permanente in Piazza Italia.

Per mesi sono state espresse le criticità del settore all’interno di Palazzo San Giorgio. Ma nulla sembra cambiare, nonostante la collaborazione delle associazioni nel fornire elementi programmatici e operativi da subito realizzabili. 

La società Recasi, oggi Hermes, non ha provveduto ad effettuare, secondo quanto deciso dal Consiglio Comunale, le verifiche sulla permanenza dei requisiti degli assegnatari. Azione che consentirebbe di rendere disponibili gli alloggi popolari necessari per le assegnazioni alle famiglie a basso reddito e prive di un alloggio adeguato. 

Non sono stati individuati gli alloggi confiscati alla ‘ndrangheta da assegnare come alloggi di edilizia residenziale pubblica. 

Dopo quattro mesi dalla revoca dell’assessora alle politiche della casa e delle dimissioni del dirigente Marcello Romano, non si è provveduto alle nuove nomine per il settore.

La nomina di un dirigente ad interim non ha prodotto inoltre alcun risultato. Il dr Manuel Pulella non ha infatti continuato l’operazione di assegnazione dei 26 alloggi erp, avviata dall’ex dirigente Romano.

Non si è provveduto neppure ad approvare un semplice regolamento comunale per le assegnazioni in deroga degli alloggi popolari, oggi ancora in discussione nella commissione competente.

Nonostante le gravi condizioni strutturali in cui versa una buona parte del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, il Comune, pur avendo previsto nel bilancio di previsione 2017-2019 una posta di 1,3 milioni di euro per l’anno 2017, non ha ancora provveduto ad avviare gli interventi di manutenzione straordinaria degli alloggi popolari

Dopo le ripetute richieste delle associazioni, non risulta che l’Amministrazione Comunale abbia partecipato al Bando Social Housing Por Calabria Fesr Fse 2014- 2020, scaduto il 23 ottobre scorso, con una proposta per implementare l’offerta degli alloggi erp.

Nulla si è mosso anche nella direzione delle acquisizioni di appartamenti dall'enorme patrimonio vuoto o inutilizzato esistente in città, anche a fronte di molte unità immediatamente abitabili.

Evidente quindi il disinteresse dell’Amministrazione comunale, il cui immobilismo conferma la negazione del diritto fondamentale alla casa per centinaia di famiglie, con conseguenze drammatiche per la vita di queste persone. 

Se non si affronteranno con serietà tali questioni, non resta che scendere in piazza.

Osservatorio sul disagio abitativo
ASIA-USB Reggio Calabria – Giuseppe Marra
Comitato Solidarietà Migranti
CSC Nuvola Rossa
CSOA Angelina Cartella
Società dei Territorialisti/e Onlus
Un Mondo Di Mondi  - Giacomo Marino, Cristina Delfino

Reggio Non Tace - Avvocato Nicola Santostefano

Collettiva AutonoMia


lunedì 23 ottobre 2017

Alloggi popolari, riavviato l'iter per il regolamento delle assegnazioni in deroga

Riavviato nelle commissioni consiliari comunali l’iter per l’approvazione del regolamento sull’art.31 per le assegnazione in deroga degli alloggi popolari, previsto dalla legge regionale 32/1996. A comunicarlo il presidente della commissione Regolamento e Statuto, Demetrio Martino, su sollecitazione dell’Osservatorio sul disagio abitativo, il movimento Reggio non tace, la Collettiva AutonoMia e le famiglie impegnate nella lotta per il diritto all’abitare. 


Nel corso dell’incontro tra la rete delle associazioni, il Presidente del consiglio comunale, i consiglieri e i presidenti di commissioni, in occasione della giornata nazionale “Sfratti zero” dello scorso 10 ottobre, si è discusso infatti anche del regolamento fermo nelle commissioni dal luglio scorso, in attesa che il Consiglio regionale provvedesse alla modifica della legge regionale sugli alloggi (legge nr 32/1996). 

Un rallentamento fortemente penalizzante per le famiglie in condizioni di estremo disagio abitativo, per le quali il tempo ha un peso ben diverso rispetto agli apparati burocratici e politici. 

L’approvazione di un regolamento per le assegnazioni nei casi di emergenza abitativa, definiti dall’art.31 della legge regionale n.32/1996, si è reso necessario per poter garantire una maggiore trasparenza nelle assegnazioni in deroga ai bandi e per ridurne quindi la discrezionalità politico-amministrativa. Con questo obiettivo, il Consiglio Comunale, con la delibera nr 3 del 10 febbraio 2017, ha stabilito l’approvazione di un regolamento, come già previsto in altre città. 

Nel condividere l’urgenza del provvedimento, il presidente della Commissione Regolamento e Statuto, D.Martino, ha accolto le sollecitazioni e ha provveduto a riavviare i lavori sul testo del regolamento.

Il testo di regolamento approvato dalla Giunta comunale nel mese di giugno 2017 ed oggi di nuovo in discussione, presenta molti limiti sotto diversi aspetti. La Commissione comunale dovrebbe quindi emendarlo per renderlo pienamente efficiente. 

A tal proposito, nel mese di luglio scorso, la rete delle associazioni e delle famiglie ha presentato alle Commissioni comunali “Regolamento e Statuto” e “Servizi Sociali” un articolato documento con tutti gli emendamenti ritenuti necessari.

Nell'esprimere apprezzamento per la decisione di riavviare i lavori nella Commissione Regolamento e Statuto, si auspica che venga portato a termine l’impegno apportando le necessarie modifiche e presentando, nel più breve tempo possibile, il testo emendato al Consiglio Comunale per la discussione finale e l’approvazione. 

Osservatorio sul disagio Abitativo
ASIA-USB Reggio Calabria – Giuseppe Marra
Comitato Solidarietà Migranti 
CSC Nuvola Rossa 
CSOA Angelina Cartella 
Società dei Territorialisti/e Onlus 
Un Mondo Di Mondi - Cristina Delfino, Giacomo Marino

Reggio Non Tace - Avvocato Nicola Santostefano 

Collettiva AutonoMia

giovedì 12 ottobre 2017

Politiche della casa: martedì scorso giornata "Sfratti zero" a Palazzo San Giorgio



Reggio Calabria. Non se ne può più. È greve il grido di dolore delle famiglie a basso reddito e prive di un alloggio, martedì scorso a palazzo San Giorgio per incontrare, in occasione della giornata nazionale "Sfratti zero" (promossa dall'Unione inquilini), il Presidente del Consiglio comunale Demetrio Delfino.


Porte aperte anche per l'Osservatorio sul disagio abitativo (ASIA-USB Reggio Calabria, Comitato Solidarietà Migranti, CSC Nuvola Rossa, CSOA Angelina Cartella, Società dei Territorialisti/e Onlus, Un Mondo Di Mondi), il movimento Reggio non tace e la Collettiva AutonoMia, pronti a riconoscere la disponibilità di ascolto del presidente Delfino ma anche a denunciare l'immobilismo della classe politica sul tema dell'edilizia residenziale pubblica.

A focalizzare l'attenzione sui temi scottanti del settore alloggi popolari, Giacomo Marino di Un mondo di mondi.

«È grave che a 240 giorni dall'approvazione della delibera n.3 del 10 febbraio scorso- ha sottolineato Marino - non si siano ancora avviate le verifiche, sugli assegnatari degli alloggi Erp, che la Re.ca.si dovrebbe effettuare per via informatica».

Fermo nelle commissioni consiliari anche il regolamento sull'art. 31, per le assegnazioni in deroga ai bandi per situazioni di emergenza.

Nessuna notizia sul numero di beni confiscati da adibire ad alloggi popolari e sulla partecipazione al bando social housing per un eventuale ampliamento del patrimonio Erp.

Si attendono anche le nomine di un assessore e un dirigente al ramo, in seguito alla revoca dell'ex assessora Angela Marcianó e della scomparsa dell'ex dirigente Marcello Romano.






Sul tema manutenzione degli alloggi non si conosce ancora il piano di impiego di circa un milione di euro già stanziato.

«Dallo scorso febbraio ci siamo incontrati diverse volte- ha ribadito Nicola Santostefano per Reggio non tace- e siamo stanchi di ascoltare sempre le stesse cose, a questo punto manca la volontà politica».

La redazione di un atto d'indirizzo per sollecitare le verifiche sugli assegnatari, è la promessa dei consiglieri Antonio Ruvolo e Demetrio Martino.

«Non vogliamo essere ostaggio di nessun burocrate, - ha dichiarato Martino - è necessario far ripartire la macchina amministrativa».

Il Presidente Delfino da parte sua annuncia che a breve saranno nominati il nuovo assessore e un nuovo dirigente di settore.

«È nostra la volontà di monitorare - ha chiarito Delfino - affinché gli uffici competenti portino avanti le decisioni espresse nella delibera del febbraio scorso sul tema degli alloggi popolari».

Grande assente all'incontro, il consigliere delegato al patrimonio edilizio, Giovanni Minniti.
Il malcontento delle famiglie, in attesa di una risposta al proprio disagio abitativo, è netto.

Nell'eterno discutere degli amministratori reggini, la loro vita continua a scorrere incerta e precaria.


Osservatorio sul disagio abitativo 
ASIA-USB Reggio Calabria – Giuseppe Marra
Comitato Solidarietà Migranti
CSC Nuvola Rossa
CSOA Angelina Cartella
Società dei Territorialisti/e Onlus
Un Mondo Di Mondi - Cristina Delfino, Giacomo Marino

Reggio Non Tace - Avvocato Nicola Santostefano

Collettiva AutonoMia

giovedì 28 settembre 2017

Alloggi popolari, le proposte di modifica della legge regionale non convincono

Oggi in discussione al Consiglio regionale calabrese la proposta di modifica della legge sugli alloggi erp (L.R 32/96). 
L'ing. Albero Ziparo, professore dell'Università di Firenze: 
"Non dovrebbe esistere il disagio abitativo. Sono 450 mila gli alloggi vuoti del patrimonio privato in Calabria" 

Cambiare perché tutto rimanga com'è.
G.Marino, N. Santostefano, A. Ziparo
Conferenza stampa del 26 settembre 2017
Si potrebbe riassumere così la proposta di modifica delle legge regionale sugli alloggi di edilizia residenziale pubblica (n.32 del 25 novembre 1996), a breve in discussione al Consiglio Regionale. 

La legge infatti che dovrebbe mirare a garantire il diritto all'abitare per le famiglie a basso reddito rischia di essere modificata senza considerare le principali problematiche del settore. 

G.Marino, N. Santostefano, G. Marra
Conferenza stampa del 26 settembre 2017
Nessun cenno infatti si scorge sul superamento dei quartieri ghetto, sui meccanismi di gestione del patrimonio per garantirne un efficace controllo ed il turn-over delle assegnazioni, sui tempi biblici dei bandi comunali e sulla gestione economica orientata alla graduale dismissione del settore con la destinazione delle entrate ad altre necessità. 



Problematiche centrali per una gestione trasparente ed efficace del settore alloggi popolari, settore che, nonostante in Calabria goda di un discreto patrimonio, non riesce a lenire il disagio abitativo esistente e a calmierare gli affitti del mercato locale, oltre a generare gravissime condizioni di esclusione sociale nei quartieri ad alto concentramento di alloggi. 

Le associazioni riunite nell'Osservatorio sul disagio abitativo, il movimento Reggio non tace, la Collettiva AutonoMia e l’Associazione 21 Luglio ritengono necessaria una modifica della normativa per consentire il rilancio del settore, evitando il suo progressivo declino purtroppo già in corso.

Per tali ragioni sarebbe necessario inserire tra i principi della legge, nel rispetto del diritto internazionale (Il Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali dell’ ONU del 1991 e il Rapporto dell’Ufficio ONU dell’Alto Commissario per i diritti umani del 2009 The Right to adequate Housing), i nuovi concetti di abitare e di alloggio adeguato, fondati su un'idea più ampia di inclusione abitativa che non tenga conto degli alloggi solo in senso strutturale ma anche dell'ambiente abitativo e delle sue qualità inclusive, attraverso il modello urbano della "mixitè"

In altre parole la legge regionale dovrebbe prevedere il superamento della concentrazione degli alloggi popolari in determinati quartieri "ghetto" (oggi presenti su tutto il territorio regionale e soprattutto nelle città di Reggio Calabria, Catanzaro e Cosenza) e favorirne la diffusione in dislocazione nell'intero territorio cittadino. 

Per evitare la costruzione di nuovi ghetti, la legge dovrebbe anche prevedere che l’implementazione del patrimonio si realizzi esclusivamente attraverso l’ acquisizione di alloggi dal mercato privato, considerando la qualità sociale dell’ambiente abitativo ed evitando la costruzione di nuovi alloggi. Per l’applicazione di tali provvedimenti la legge dovrebbe tener conto dell’enorme offerta di alloggi inutilizzati esistenti (vuoto abitativo) sul mercato privato calabrese per evitare il consumo di altro suolo con nuove costruzioni.

Altro aspetto non trascurabile è l’azione di controllo e di verifica sulla permanenza dei requisiti degli assegnatari, fondamentale per far funzionare adeguatamente il principio del turn-over. 

Sarebbe necessario che la legge regolasse questa azione in modo più efficace (articolo 12 comma 2 della legge reg.le nr 32/1996). La modifica di legge potrebbe operare obbligando i Comuni, anche prevedendo delle penalizzazioni, a svolgere questa azione come un’ operazione di sistema, da applicare costantemente e su tutto il patrimonio erp, attraverso una piattaforma informatica collegata alle diverse banche dati. Ogni Comune (o rete di Comuni) avrebbe in tempo reale il pieno controllo del patrimonio degli alloggi popolari e periodicamente otterrebbe una certa quantità di alloggi che, in seguito alle procedure di decadenza, potrebbero essere assegnati alle famiglie in stato di necessità abitativa. 

Attraverso questa procedura si eviterebbero gli effetti illegali che oggi si registrano a causa della mancata azione di controllo dei Comuni.

Per quanto riguarda la gestione economica, attualmente si contravviene a quanto previsto dalla normativa nazionale, prevedendo nella legge regionale (al comma 7 bis dell’articolo 59 ter dell’attuale legge 32/1996 ) che le entrate dalle vendite degli alloggi possano essere finalizzate per i buchi di bilancio dei comuni. 

Un chiaro segnale della volontà di dismettere il settore, destinando le sue entrate ad altre voci di spesa. 

I consiglieri regionali che da 3 anni si sono impegnati nella modifica della legge, non hanno avanzato alcuna proposta in questa direzione nonostante l’importanza e l’urgenza dell’ abrogazione di questo comma. 

Ma questa urgenza è stata già riconosciuta e sottolineata anche dal Consiglio comunale di Reggio Calabria con la delibera nr 3 del 10 febbraio scorso, con la quale il Sindaco di Reggio Calabria viene incaricato  a presentare al Consiglio regionale la proposta di abrogazione del suddetto comma. Non si hanno notizie sull'azione del Primo cittadino reggino.

Altro tema non trascurabile, i tempi lunghissimi previsti dai bandi pubblici per l'assegnazione degli alloggi erp, attualmente variabili tra i 7 e i 12 anni.  

Le lungaggini dell'iter previsto costituiscono un forte ostacolo per l’assegnazione degli alloggi e dovrebbero essere drasticamente ridotte prevedendo una modifica efficace della legge. 

La modifica della legge dovrebbe in particolare prevedere tempi più ridotti e certi per le fasi di elaborazione della graduatoria provvisoria e di quella definitiva. 

Nel caso di mancato rispetto dei tempi sarebbe necessario prevedere penalizzazioni e procedure sostitutive dettagliate e celeri. La proposta di modifica, prossima ad essere discussa in Consiglio, al contrario prevede il prolungamento dei tempi. Com’ è già previsto in altre leggi regionali sulla gestione degli alloggi popolari, sarebbe invece opportuno prevedere l’applicazione di una procedura informatica regionale, collegata alle diverse banche dati, sia per la formulazione della graduatoria provvisoria che per quella definitiva. 

Questa procedura garantirebbe l’assoluta celerità e la massima trasparenza nel caricamento dei dati, nell'attribuzione dei punteggi e nella formulazione delle graduatorie. 

Non avendo avuto la possibilità di essere ascoltati e ricevuti nell'ottobre 2015, quando una parte delle associazioni ha chiesto un confronto sulla modifica della legge regionale, auspichiamo che oggi, in prossimità della discussione in Consiglio regionale, si vogliano prendere in considerazione le proposte di modifica a beneficio di un elementare principio di giustizia sociale. 

Osservatorio sul disagio Abitativo  
COSMI, 
CSOA A. Cartella, 
CSC Nuvola Rossa, 
ASIA-USB Reggio Calabria – Giuseppe Marra
Società dei Territorialisti  
Un Mondo Di Mondi -Giacomo Marino, Cristina Delfino  

Reggio Non Tace - Avvocato Nicola Santostefano

Collettiva AutonoMia

Associazione 21 luglio Onlus - Carlo Stasolla Presidente

giovedì 7 settembre 2017

Alloggi popolari, i risultati si fanno attendere

Le famiglie in condizione di disagio abitativo o vincitori dell'ultimo bando per gli alloggi popolari dovranno attendere ancora. 

È quanto emerso ieri durante l'incontro a Palazzo San Giorgio tra le associazioni riunite nell' Osservatorio sul disagio abitativo (ASIA-USB Reggio Calabria, Comitato Solidarietà Migranti, CSC Nuvola Rossa, CSOA Angelina Cartella, Società dei Territorialisti/e Onlus, Un Mondo Di Mondi), il movimento Reggio non tace, la Collettiva AutonoMia, le famiglie direttamente interessate al tema e il vicesindaco Armando Neri, il consigliere delegato all'edilizia pubblica Giovanni Minniti e il vicepresidente del Consiglio comunale Antonino Ruvolo

Da quanto riferito dal consigliere delegato Giovanni Minniti, le verifiche sugli assegnatari degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, avviate dagli informatici della Re.ca.si, sarebbero ancora nella fase di digitalizzazione dei dati

Sarebbero circa «1900 le posizioni esaminate», ha spiegato il consigliere delegato ma non si è ancora arrivati alla fase degli incroci dei dati e quindi alle verifiche sulla permanenza dei requisiti per poter procedere alle eventuali decadenze delle assegnazioni. 

Condivisibile l'analisi del consigliere Minniti secondo il quale il problema centrale per sbloccare e legalizzare il settore è quello delle verifiche sulla permanenza dei requisiti degli assegnatari e non prioritariamente quello delle occupazioni abusive, per le quali occorrerebbe avere un quadro della situazione chiaro. 

Necessario secondo le associazioni la necessità di verificare i requisiti degli assegnatari anche degli alloggi dell’Aterp che rientrano nei complessivi 7800 alloggi. 

Anche sul regolamento dell'art. 31, relativo alle assegnazioni in deroga, si attende l'approvazione delle modifiche della legge regionale 32/1996 ancora non approdate in consiglio regionale. «Ció non toglie- ha precisato Ruvolo- che per i casi di estrema urgenza non si possa agire prima dell'approvazione del regolamento»

Altra eventualità da ipotizzare, qualora il Consiglio regionale non provvedesse in tempi certi alla modifica della legge, è quella di procedere all’approvazione del regolamento per poi eventualmente apportarne le necessarie modifiche. 

Non ci sono ancora risposte sul numero degli alloggi confiscati destinati ad alloggi popolari e sulla proposta progettuale che il Comune dovrebbe redigere per implementare l’offerta di alloggi popolari rispondendo al bando regionale social housing della Regione Calabria pubblicato sul Burc n. 70 parte terza del 24 luglio 2017.


Mentre le famiglie attendono, molte in condizioni di estrema precarietà abitativa, vivendo in auto o in edifici a rischio, il vicesindaco Neri ha espresso la volontà di voler risolvere le questioni aperte legate al diritto all'abitare invitando gli interlocutori a concentrarsi sulla risoluzione dei problemi. 

Poche in verità le soluzioni in ballo a breve termine. 

Un nuovo incontro è stato già fissato per il prossimo 14 settembre, con l'obiettivo di comprendere lo stato di avanzamento delle azioni previste.


Osservatorio sul disagio Abitativo

ASIA-USB Reggio Calabria – Giuseppe Marra
Comitato Solidarietà Migranti
CSC Nuvola Rossa
CSOA Angelina Cartella
Società dei Territorialisti/e Onlus

Un Mondo Di Mondi  Cristina Delfino -  Giacomo Marino

Reggio Non Tace - Avvocato Nicola Santostefano

Collettiva AutonoMia

 

lunedì 4 settembre 2017

Alloggi popolari, dopo il sit-in si rinvia ancora

Tardano ad arrivare le risposte sul tema alloggi popolari. 

Stamane le associazioni riunite nell'Osservatorio sul disagio abitativo (ASIA-USB Reggio Calabria, Comitato Solidarietà Migranti, CSC Nuvola Rossa, CSOA Angelina Cartella, Società dei Territorialisti/e Onlus, Un Mondo Di Mondi), il movimento Reggio non tace, la Collettiva AutonoMia, insieme ad alcune famiglie si sono date appuntamento davanti Palazzo San Giorgio con l'intenzione di ottenere un incontro, fino ad oggi negato, con il sindaco Falcomatà. 

Tanti infatti gli interrogativi lasciati in sospeso sul tema, a quasi sei mesi dall'approvazione della delibera n.3 approvata in Consiglio comunale lo scorso 10 febbraio: la nomina di un dirigente e di un assessore, l'esito delle verifiche sugli assegnatari effettuate dagli informatici della Re.ca.si, il possibile utilizzo dei beni confiscati come alloggi popolari, il regolamento per le assegnazioni in deroga. 

In tarda mattinata tre rappresentanti sono stati ricevuti dal vice sindaco Armando Neri, dai consiglieri delegati Giovanni Minniti e Nancy Iachino

Poche le informazioni emerse, tra le quali in negativo il mancato avvio delle verifiche per via informatica sugli attuali assegnatari degli alloggi popolari. Entro fine settembre invece è prevista la nuova nomina di un dirigente comunque non esclusivo del settore. 

Tempi lunghi insomma che stridono con le urgenti situazioni di precarietà abitativa. 

Per chiarire meglio il punto della situazione, un nuovo appuntamento è stato fissato per il prossimo mercoledì

Osservatorio sul disagio Abitativo
ASIA-USB Reggio Calabria – Giuseppe Marra
Comitato Solidarietà Migranti
CSC Nuvola Rossa
CSOA Angelina Cartella
Società dei Territorialisti/e Onlus
Un Mondo Di Mondi Cristina Delfino - Giacomo Marino

Reggio Non Tace - Avvocato Nicola Santostefano

Collettiva AutonoMia