pub-6178281982904860 Un mondo di mondi: ottobre 2018

sabato 20 ottobre 2018

Scuola, una circolare "etnica" per far rispettare l'orario scolastico ai bambini

Non può che destare preoccupazione la circolare diffusa da una dirigente scolastica di un Istituto comprensivo della zona sud della città. La circolare, rimossa dal sito dell’IC dopo le rimostranze di alcuni genitori, invitava al rispetto dell’orario scolastico per gli alunni di orientamento culturale rom. 
Un approccio discriminatorio, in considerazione del fatto che una circolare non può essere rivolta ad uno specifico gruppo culturale. In questo modo infatti, si etnicizza un comportamento attribuendo solo ad uno specifico gruppo di alunni la possibilità negativa di ritardi alle lezioni e la conseguente sanzione specifica. Il rispetto dell’orario scolastico non vale forse per tutti gli alunni, indipendentemente dall’appartenenza etnica, dalla nazionalità o dal genere?

Alcune famiglie reggine di orientamento culturale rom, nel leggere la circolare su base “etnica” affissa nei locali dell’Istituto comprensivo, si sono sentite offese. Percependo l’azione come discriminatoria, hanno espresso la loro indignazione alla dirigente per la scelta infelice della scuola. 

In seguito a queste proteste, la dirigente ha rimosso la circolare dalle bacheche e dal sito web dell’Istituto. Ma il danno era stato già fatto.

Non è rassicurante apprendere che un istituto scolastico possa affrontare questioni inerenti il rispetto del regole, cadendo nella trappola dell’approccio etnico, generando conflitti e peggiorando situazioni specifiche di incomprensione.

Una delle cause principali della dispersione scolastica che riguarda una parte degli alunni di orientamento culturale rom ma non solo, risiede proprio nelle scelte negative della scuola, tra queste anche quella degli orientamenti etnici.

Proprio i trattamenti differenziali su base etnica causano nella vita delle persone molteplici situazioni di emarginazione e discriminazione alle quali l’istituzione scolastica dovrebbe porre rimedio con efficacia, senza mai assecondarle.

Giacomo Marino - Cristina Delfino – Donato Bevilacqua
Alessandro Berlingeri 

giovedì 11 ottobre 2018

Sfratti zero, protesta a Palazzo San Giorgio per il diritto all'abitare



Protesta per il diritto alla casa, Piazza Italia (Reggio Calabria). Stamattina le associazioni, i movimenti e le singole persone, riuniti nell'Osservatorio sul disagio abitativo, hanno rivendicato tempi celeri e procedure trasparenti nella gestione degli alloggi popolari. Ottenuto incontro per i prossimi giorni con il dirigente di settore D. Piccione. 
La presenza di tour operator tedeschi in concomitanza casuale alla protesta ha creato malumori nel Palazzo. 
Le rivendicazioni sociali nuocciono alla città e al turismo? Non crediamo.

Comunicato

Per il prossimo 11 ottobre, in occasione della giornata nazionale Sfratti Zero, associazioni e movimenti, riuniti nell’Osservatorio sul disagio abitativo, famiglie e singoli cittadini saranno ancora una volta in Piazza Italia per rivendicare la realizzazione, in tempi certi, di azioni efficaci per una politica strutturale degli alloggi popolari. In particolare si chiederà conto dell’ applicazione della normativa di settore, fino ad oggi in gran parte disattesa. 


La decisione del Consiglio Comunale di recuperare alloggi per le assegnazioni attraverso il turn-over risale al 10 febbraio 2017, pertanto la prima richiesta è che entro fine ottobre siano disponibili i primi 50 alloggi da assegnare per i vincitori del bando 2005, per le emergenze abitative e per i cambi alloggio. Nei mesi successivi il Comune dovrà rendere disponibili all’assegnazione gli altri alloggi recuperati con il turn-over, ma anche i beni confiscati. 

Per consentire la legalizzazione del settore, le azioni (verifiche e decadenze), previste dalla normativa vigente per il turn-over, dovranno essere organizzate come attività di sistema del settore. Soltanto così il Comune, esercitando il suo potere di controllo sul patrimonio degli alloggi popolari,potrà, in tempo reale, riprendere nella propria disponibilità tutti gli alloggi non più abitati per assegnarli alle famiglie in condizioni di bisogno abitativo. Tra le azioni necessarie per rendere strutturale il turn-over, la pubblicazione dei dati degli alloggi erp sul sito web del Comune. 

Si chiede inoltre che i Consiglieri comunali ripristinino, con delibera di Consiglio, il finanziamento di 11 milioni di euro del Decreto Reggio, destinato all’acquisto di nuovi alloggi popolari ma successivamente stornato per altri interventi con la delibera nr 70 del 31 ottobre 2016 della massima Assemblea. Questa scelta garantirebbe l’alloggio a circa 160 famiglie, di fatto negato con la decisione di due anni fa. 

Per i casi di grave emergenza abitativa, il Comune dovrà provvedere ad assegnare tempestivamente gli alloggi alle famiglie in situazioni di sfratto per morosità incolpevole, di violenza domestica e di crollo dell’abitazione. In particolare si chiede l’assegnazione degli alloggi per due famiglie che subiranno lo sfratto esecutivo per morosità incolpevole il 22 ed il 29 ottobre . 

Per garantire la trasparenza nelle assegnazioni di emergenza abitativa, per cui è stato approvato nel mese di gennaio un regolamento comunale mai applicato, si richiede la modifica, con l’adozione di una procedura informatica per una valutazione celere e trasparente delle istanze e la redazione della relativa graduatoria. 

Altra questione non trascurabile è quella dei cambi alloggio, previsti dalla normativa vigente. Soprattutto per i casi di particolare gravità, il Comune dovrà provvedere ad applicare in tempi brevi il programma di mobilità previsto dalla legge regionale 32/1996 al Titolo V - artt. 42,43,44,45, costituendo con l’Aterp la relativa Commissione che dovrà redigere apposita graduatoria delle istanze e prevedendo la quota di alloggi destinati a tal fine. Nelle more dell’applicazione dei suddetti articoli della legge regionale, il Comune dovrà provvedere a garantire il cambio alloggio per i casi di maggiore urgenza. A tal proposito si chiede il cambio dell’alloggio per due casi particolarmente urgenti. 

Altra questione vitale per il settore alloggi popolari è quella della manutenzione. Una buona parte degli alloggi versano in condizioni strutturali pessime ma il Comune non realizza le necessarie attività manutentive nonostante abbia i fondi che provengono dai canoni mensili e dalle vendite. 

Il Comune dovrà quindi recuperare dal bilancio la voce di 1,3 milioni di euro, destinata alla manutenzione degli alloggi per l’anno 2017 e non impegnata; dovrà provvedere ad effettuare gli interventi di manutenzione per l’anno in corso, utilizzando l’intero importo previsto di 800.000 euro e dovrà impegnare anche i ricavi ottenuti dalla vendite degli alloggi effettuati negli ultimi anni . 

Per quanto riguarda il progetto di equa dislocazione delle famiglie del ghetto dell’ex Polveriera, unico intervento abitativo positivo avviato dal Comune negli ultimi mesi, si chiede il completamento dell’operazione, con l’assegnazione degli alloggi ai 16 nuclei familiari ancora residenti nella baraccopoli. 

La protesta da parte di associazioni, movimenti e cittadini non si concluderà con il presidio dell’11 ottobre ma continuerà finchè l’Amministrazione comunale non attuerà le azioni richieste a garanzia del diritto alla casa. 

Osservatorio sul disagio abitativo 
Un Mondo Di Mondi Giacomo Marino -Cristina Delfino 
CSOA Angelina Cartella 
Società dei Territorialisti/e Onlus 
Centro Sociale Nuvola Rossa 
Comitato Solidarietà Migranti 

Reggio Non Tace 

Collettiva AutonoMia