pub-6178281982904860 Un mondo di mondi: agosto 2018

venerdì 10 agosto 2018

Alloggi popolari, il Comune temporeggia ancora


Un verbale con date certe sulle operazioni di verifica e decadenza delle assegnazioni senza titolo di alloggi popolari: si è conclusa così ieri la protesta per il diritto alla casa, indetta da associazioni, movimenti e famiglie riunite nell’Osservatorio sul disagio abitativo.
La giornata di ieri si è aperta con una buona notizia per la famiglia Manduca, il cui sfratto è previsto per il 14 settembre prossimo. Il Comune infatti ha proposto l'assegnazione di un alloggio, ai sensi dell'art. 31 della legge reg. 32/96. 

Sulla questione generale degli alloggi popolari, le associazioni e le famiglie hanno incontrato il consigliere delegato G. Minniti. Dopo aver appreso che le procedure sul riordino del sistema di assegnazione e verifica sono ancora ferme alla situazione descritta nell’incontro del mese di giugno, le associazioni hanno chiesto con forza date certe per il prosieguo delle operazioni di verifica e decadenza delle assegnazioni. È stato quindi redatto un verbale alla presenza della responsabile dello Staff del Sindaco, avv.ssa E. Albanese, con il quale il Comune si impegna a rispettare una precisa tempistica per portare a compimento le prime azioni relative alle decadenze delle assegnazioni per perdita di requisiti. Passaggi necessari per recuperare gli alloggi da assegnare ai vincitori del bando 2005 e per i casi di emergenza abitativa. 

Nel verbale sono state fissate due date ed i relativi interventi: tra il 27 e il 28 agosto la società Hermes dovrà completare le ultime due operazioni delle verifiche sulla permanenza dei requisiti; entro il 10 settembre l’Amministrazione comunale dovrà provvedere ad avviare le procedure di decadenza previste dalla normativa regionale.

Si è discusso anche della necessità di rivedere la decisione assunta nel 2016 dall’Amministrazione (Delibere Giunta nr 98 e 99 del 18 maggio 2016 - Delibera Consiglio Comunale nr 70 del 31 ottobre 2016) con la quale 11 milioni di euro del Decreto Reggio, finalizzati a nuovi alloggi popolari, sono stati destinati ad altre opere pubbliche. Con rammarico le Associazioni hanno appreso che di questa decisione il consigliere delegato Minniti non era a conoscenza, nonostante sia il responsabile del settore, in assenza di un assessore. Le associazioni comunque hanno pressato, affinché il finanziamento venga nuovamente destinato per l’acquisto di nuovi alloggi da assegnare alle famiglie aventi diritto. Il consigliere delegato Minniti, dal canto suo, si è impegnato a chiedere al responsabile comunale del Decreto Reggio, se gli 11 milioni siano stati già impegnati e verificherà la possibilità di rivedere la decisione destinando nuovamente il finanziamento all’acquisto di nuovi alloggi.

E’ stata sollecitata infine la costituzione della task force con la Prefettura, indispensabile per continuare velocemente tutte le azioni del turn-over. Le Associazioni ed i Movimenti sarebbero disponibili a sostenere la richiesta del Comune di fronte al Prefetto. 

Sul rispetto dei tempi e degli impegni assunti, la rete di associazioni, movimenti e persone vigilerà a partire dalla prima scadenza di agosto. 

Se quanto stabilito non verrà portato a compimento entro i tempi stabiliti, l'azione di protesta per il diritto alla casa continuerà ad oltranza.


Osservatorio sul disagio abitativo
Un Mondo Di Mondi Giacomo Marino - Cristina Delfino

CSOA Angelina Cartella

Società dei Territorialisti/e Onlus

Centro Sociale Nuvola Rossa

Comitato Solidarietà Migranti

Reggio Non Tace

Collettiva AutonoMia

sabato 4 agosto 2018

Diritto all'abitare, la stasi dell'amministrazione Falcomatà


Non avere una casa dove abitare è come non avere alcun diritto: non poter riposare; non poter mangiare; non poter studiare; non potersi curare; non avere una propria vita privata.


Soltanto chi vive questa situazione di precarietà può probabilmente capirla pienamente.

In città sono numerose le famiglie in disagio abitativo e garantire loro il diritto all'abitare dovrebbe essere al primo posto dell’agenda politica dell’Amministrazione Falcomatà. 

Si potrebbe, prima di tutto, completare la prima azione avviata 18 mesi fa, con l'approvazione della delibera di Consiglio Comunale del 10 febbraio 2017, azione che non è stata mai portata a termine. 
In quasi 4 anni solo le prime otto famiglie vincitrici del bando comunale 2005 hanno avuto assegnato un alloggio da questa Amministrazione. 
Le altre, qualche centinaio, attendono una risposta che non arriverà, se il Comune non modifica il suo orientamento inerte. 

La società Hermes, ormai da mesi, ha effettuato una parte delle verifiche necessarie per recuperare qualche decina di alloggi che si potrebbero riassegnare. Ma le azioni successive previste dalla normativa non vengono effettuate. 

Nell’incontro del 24 luglio scorso, il dirigente del settore alloggi popolari, architetto A. Cristiano (in carica dal mese di novembre 2017), ha dichiarato in modo molto generico che le azioni del recupero alloggi sono state avviate. Ha giustificato il ritardo con l’assenza di personale ed ha annunciato che a settembre ci sarà un nuovo dirigente destinato esclusivamente a questo settore. 

Da mesi viene detto alle Associazioni e alle famiglie che queste azioni sono state avviate. Ma se fosse vero, data la tempistica prevista dalla legge, sarebbero state già ultimate e avremmo avuto qualche decina di alloggi assegnati agli aventi diritto.

Per quanto riguarda la carenza di personale del settore erp la soluzione esiste: è quella di impegnare il gruppo di lavoro che sta operando con i beni confiscati per il superamento del ghetto dell’ex Polveriera.

Non si comprende perché non si voglia utilizzare questo gruppo di lavoro, pur essendo l’azione più semplice e ovvia che consentirebbe di procedere nel percorso di legalizzazione del settore. 

Sulle forze mancanti c’è un altro aspetto poco chiaro da considerare. Il coinvolgimento della Prefettura e delle Forze dell’Ordine dello Stato per la costituzione della task force, prevista dalla delibera di Consiglio Comunale di febbraio 2017, è stato costantemente annunciato ma non è stato mai realizzato.

Per assegnare gli alloggi alle famiglie in situazione di bisogno abitativo l’Amministrazione dovrebbe utilizzare anche i beni confiscati, come sta facendo per l’ex Polveriera e come ha già fatto per la caserma Duca D’Aosta. 

A questo proposito è utile ricordare la scadenza del 30 settembre 2018 del bando del Ministero dell’Interno (PON legalità 2014 /2020 Asse 3 - Linea di Azione 3.1.1 - Interventi di riuso e rifunzionalizzazione di beni confiscati alla criminalità organizzata – Calabria) con il quale si concedono ai comuni finanziamenti per la ristrutturazione degli alloggi confiscati.

Altri aspetti della vicenda alloggi andrebbero rivisti nell’ottica di favorire il diritto alla casa. 

Il regolamento comunale per l’emergenza abitativa, nella versione approvata dal Consiglio, prevede una Commissione che da mesi non si riesce nemmeno a costituire, rappresentando un chiaro errore da correggere. Si dovrebbe prevedere la sostituzione della Commissione con la procedura informatica proposta dalle Associazioni e dai Movimenti nel luglio 2017.

La decisione del 2016 (Delibere Giunta nr 98 e 99 del 18 maggio 2016 - Delibera Consiglio Comunale nr 70 del 31 ottobre 2016) di utilizzare per altri interventi ben 11 milioni di euro degli 11,5 milioni del Decreto Reggio destinati per nuovi alloggi popolari, è una scelta molto negativa, che dovrebbe essere corretta, perché nega il diritto alla casa a decine di famiglie.

Modificare l’orientamento dell’ Amministrazione Falcomatà è necessario per attuare da subito una politica degli alloggi popolari indispensabile alla città. 

Un Mondo Di Mondi - Giacomo Marino, Cristina Delfino
CSOA Angelina Cartella
Reggio Non Tace - Avvocato Nicola Santostefano
Società dei Territorialisti/e Onlus
Collettiva Autonomia