pub-6178281982904860 Un mondo di mondi: luglio 2017

domenica 23 luglio 2017

Angela Marcianò fuori dalla giunta, a rischio il percorso per il diritto alla casa

Non può che destare preoccupazione il ritiro delle deleghe alla assessora Angela Marcianò.


Foto di M. Costantino
Pur restando esterni alle lotte di potere interne al Partito democratico, non può lasciare indifferenti l’esito che ha portato ad interrompere il percorso intrapreso, in particolare nel settore Politiche della casa.



Pur nei limiti già evidenziati nei mesi scorsi all’interno di una dialettica democratica che ha portato la stessa Angela Marcianò all’utilizzo di toni allusivi e fuorvianti, l’associazione Un mondo di mondi riconosce i passi, se pur lenti, compiuti dal dicembre scorso in seguito alla sua nomina ad assessora alle Politiche della casa.

Pertanto lascia basiti la decisione del sindaco Falcomatà di voler defenestrare un’assessora che in sette mesi ha messo in moto, pur non condividendone in toto le scelte, un settore rimasto inerte per oltre due anni

Offendono inoltre i tempi dell’infelice decisione, coincidendo con l’imminente termine della gravidanza della stessa Marcianò.

L’associazione Un mondo di mondi ritiene questa scelta penalizzante per la città e soprattutto per le famiglie a basso reddito in attesa dell’assegnazione di un alloggio. 

Rischia infatti di interrompersi così un percorso che ha condotto alla proposta di un regolamento per le assegnazioni in deroga degli alloggi popolari, già in discussione nelle commissioni consiliari, su proposta dell’ormai ex assessora alle Politiche della casa e come richiesto da tempo dalle associazioni già attente a valutarne i contenuti.

Il benessere della città dovrebbe sempre prevalere sulle lotte di potere che non coincidono con la sana dialettica politica.


Giacomo Marino, Cristina Delfino - Direttivo Un mondo di Mondi

venerdì 14 luglio 2017

Alloggi popolari, procedura informatica per le assegnazioni in deroga

La proposta delle associazioni per garantire più efficacia e trasparenza 


Una procedura informatica è la proposta che l’Osservatorio sul disagio abitativo (Centro sociale A.Cartella, Centro sociale Nuvola Rossa, Comitato Solidarietà Migranti, Società dei Territorialisti e Un Mondo Di Mondi), Reggio Non Tace e Collettiva AutonoMia hanno presentato, con documento, alle commissioni comunali per emendare il regolamento comunale per le emergenze abitative presentato dall’assessora Marcianò.


Pur condividendo l’assoluta necessità di un regolamento per garantire trasparenza alle assegnazioni in deroga e restringere la sfera di discrezionalità politica, come da tempo richiesto dalle stesse associazioni, la proposta di regolamento approvata dalla Giunta non convince pienamente.

La proposta si basa sul meccanismo di una commissione composta da 18 componenti, di settori ed enti diversi, che riunendosi dovrebbero verificare i dati delle domande presentate, redigere la graduatoria e aggiornarla ogni 6 mesi. Questo sistema, che riproduce quello previsto e ampiamente sperimentato nel corso degli anni per le assegnazioni ordinarie, rischia di non garantire i tempi brevi fondamentali per i casi di emergenza abitativa e tantomeno la trasparenza nelle verifiche.

E’ chiaro che l’intenzione di eliminare la discrezionalità attraverso il regolamento rischia di naufragare con questa Commissione che rappresenta lo strumento utile per mantenerla.

Invece, la procedura informatica proposta dalle associazioni, applicata da tempo ed in modo efficace in diverse città, da Messina a Milano, garantirebbe tempi molto veloci e adatti alle emergenze nonchè massima trasparenza nella verifica dei requisiti

Con la procedura informatica la famiglia richiedente l'assegnazione di un alloggio popolare vedrebbe, dopo pochi giorni, inserita la sua domanda nella graduatoria pubblicata sul sito del Comune; con il metodo della Commissione invece potrebbero passare anche 6 mesi. 

La verifica dei requisiti dei richiedenti verrebbe effettuata incrociando le diverse banche dati e quindi garantirebbe la massima efficienza evitando errori, duplicazioni, raccomandazioni, cosa che invece la Commissione non potrebbe garantire.

Un'ulteriore osservazione, anche questa non trascurabile, riguarda alcuni aspetti su cui la proposta di regolamento interviene modificando alcuni articoli della legge regionale vigente (LR 32/1996) e poiché il Comune non ha potere legislativo, ciò non può essere ammissibile. Se questi aspetti non saranno corretti, nel rispetto della normativa vigente, il regolamento sarebbe esposto ad una serie di azioni legali di impugnazione che rallenterebbero e, in alcuni casi, fermerebbero le assegnazioni in deroga. 

Altro punto da rivedere è la mancata distinzione tra i diversi casi di emergenza: quelli aventi carattere di estrema urgenza (sfratti eseguiti, calamità, crollo dell’edificio, pericolo imminente, violenza domestica, ecc) e quelle senza carattere di estrema urgenza (alloggio sovraffollato, condizioni antigieniche, ecc). I due tipi di “emergenze” non possono infatti essere trattate con lo stesso metodo. 

La procedura informatica dovrebbe essere applicata per le emergenze senza carattere di estrema emergenza che sono le più numerose, mentre per quelle con carattere di estrema urgenza è necessario un intervento ancora più celere da affidare al dirigente del settore alloggi che dovrà provvedere all’assegnazione tempestiva previa acquisizione della relativa documentazione. La Commissione in questo caso potrebbe avere un ruolo di verifica e di controllo

Si auspica che le riflessioni riguardanti il benessere della città e, in particolare, delle classi sociali più vulnerabili, non siano oggetto di sterili conflitti interni all'amministrazione e alla maggioranza in consiglio comunale. Una tematica così importante e delicata non può essere affrontata “da tifoso” e ci si augura che queste osservazioni vengano valutate con la dovuta attenzione.



Osservatorio sul disagio Abitativo
COSMI, 
CSO A. Cartella, 
CSC Nuvola Rossa 
Società dei Territorialisti 
Un Mondo Di Mondi - Giacomo Marino, Cristina Delfino

Reggio Non Tace - Avvocato Nicola Santostefano 

Collettiva AutonoMIA




sabato 1 luglio 2017

Alloggi popolari, giustizia sociale e lotta agli abusi

Giovedì scorso l'assemblea pubblica sul diritto all'abitare

Legalità intesa come giustizia sociale.

Assemblea popolare del 29 giugno -  Libreria Universalia (Rc)
G. Marino - C. Delfino - R. Marotta - N. Santostefano
E’ un messaggio chiaro quello che è emerso giovedì scorso alla libreria Universalia, durante l’assemblea pubblica sul tema degli alloggi popolari e il diritto all’abitare, organizzata dall’Osservatorio sul disagio abitativo (COSMI - Comitato Solidarietà Migranti, CSC Nuvola Rossa, CSOA Angelina Cartella, Società dei Territorialisti/e, Un Mondo Di Mondi) insieme al Movimento Reggio Non Tace e alla Collettiva AutonoMIA. 

Assenti all’assemblea la gran parte dei rappresentanti istituzionali invitati, molti dei quali giustificati per impegni concomitanti, tra i quali il dirigente Marcello Romano, interlocutore attento delle associazioni negli ultimi mesi. 

Nessuna notizia invece da parte dell’assessora Angela Marcianò, con grande rammarico delle associazioni. 

Presenti la consigliera delegata ai beni confiscati Nancy Iachino, il consigliere delegato all’edilizia pubblica Giovanni Minniti e la consigliera vice-presidente della commissione politiche sociali Paola Serranò i quali hanno accolto positivamente l’invito al confronto e al dialogo ed espresso il loro contributo al dibattito. 

Importanti i passi in avanti compiuti dopo quattro mesi dall’approvazione della delibera di Consiglio comunale n.3 dello scorso 10 febbraio, tra i quali le prime consegne degli alloggi erp ai primi tre vincitori del bando 2005. 

Le associazioni hanno riconosciuto il lavoro dell’assessora Marcianò e del dirigente Romano i quali, anche grazie alla collaborazione e al confronto con le associazioni e i cittadini interessati al tema, hanno smosso un settore rimasto incancrenito da anni

Ma il percorso per garantire il diritto all’abitare alle famiglie a basso reddito resta ancora lungo e gli strascichi delle ultime polemiche in merito agli sgomberi annunciati si fanno sentire. 

«Partire dagli sgomberi delle famiglie occupanti senza titolo ma comunque in condizioni povertà, significa partire dalla coda e non dalla testa del problema – ha spiegato Giacomo Marino, presidente dell’associazione Un mondo di mondi - la delibera di Consiglio al primo punto prevede che si debba raggiungere la finalità di legge del “… pubblico controllo sulla materia” e quindi del turn-over, effettuando le verifiche sulla permanenza dei requisiti degli assegnatari, redigendo una banca dati da pubblicare e procedendo con le decadenze necessarie».

Lotta quindi a chi sfrutta il disagio abitativo e utilizza gli alloggi popolari illecitamente, attraverso la vendita, gli affitti o gli usi irregolari degli stessi. 

Da tutelare invece le famiglie senza reddito e prive di un’abitazione. 

«Questo significa – ha continuato Marino - che il Comune dovrebbe prima raccogliere tutti i dati su alloggi e assegnatari, sugli occupanti art. 31 e sugli occupanti abusivi e poi agire con tutti gli strumenti della legge per garantire il diritto all’alloggio alle famiglie effettivamente in stato di bisogno». 

Sulla proposta di regolamento dell’articolo 31 della legge regionale n.32/96 per le assegnazioni in deroga, in fase di discussione nelle commissioni consiliari, si è soffermato l’avvocato Nicola Santostefano, del Movimento Reggio non tace. 

«Siamo soddisfatti del fatto che finalmente un regolamento sia stato previsto, come le associazioni hanno chiesto negli anni, per ostacolare la discrezionalità delle assegnazioni in deroga – ha spiegato Santostefano – Apporteremo il nostro contributo per le modifiche nelle commissioni competenti perché il meccanismo appare piuttosto farraginoso».

A ricordare come il concetto di legalità sia strettamente legato a quello di giustizia sociale, i componenti dell’Osservatorio sul disagio abitativo. 

«Legalità - ha detto Germana Chemi - dovrebbe essere innanzitutto lotta alla speculazione non al bisogno». 

Dell’assurdità del disagio abitativo in una città come Reggio Calabria ne hanno discusso Rosalba Marotta e il professore dell’Università di Firenze, Alberto Ziparo.

«Ricordiamo che in città ben 3 mila edifici risultano completamente inutilizzati e i vani realizzati superano gli abitanti di oltre 40 mila unità».

Una politica di più ampio respiro porterebbe quindi a garantire il diritto all’abitare non soltanto per la totalità dei cittadini reggini ma anche per molti migranti in cerca di un futuro migliore. Basterebbe volerlo. 

Osservatorio sul disagio Abitativo  

CSOA Angelina Cartella, 
CSC Nuvola Rossa, 
COSMI, 
Società dei Territorialisti  
Un Mondo Di Mondi

Reggio Non Tace - Avvocato Nicola Santostefano 

Collettiva AutonoMIA