pub-6178281982904860 Un mondo di mondi: febbraio 2015

lunedì 23 febbraio 2015

Reggio Calabria, da ottobre vivono in auto: su Rai 1 la storia di Loredana, Gianluca e dei loro 4 figli



La Storia di Loredana, Gianluca e dei loro quattro bambini su Rai 1, nella trasmissione "Storie vere" del 23 febbraio 2015. 

La famiglia dal 21 ottobre vive in auto e in qualche occasione è ospitata dai genitori di Loredana, in condizioni precarie. 

Per quasi 10 anni, la famiglia ha abitato in un alloggio assegnato in via provvisoria al rione Marconi di Reggio Calabria, fino allo sgombero dell'ottobre scorso. Un'altra vita all'improvviso. 

domenica 15 febbraio 2015

L'Opera nomadi Rc incontra il presidente Delfino: stop alla gestione scellerata dell'edilizia residenziale pubblica


L'incontro a Palazzo San Giorgio (Foto FB Io al Comune voto Demetrio Delfino )
Mettere fine alla pessima gestione dell’edilizia residenziale pubblica degli ultimi decenni. 
Questo uno dei punti posti dall’Opera nomadi Reggio Calabria al presidente del Consiglio comunale, Demetrio Delfino, durante l’incontro di mercoledì scorso a Palazzo San Giorgio.

L’intento dell’associazione, rappresentata dal presidente Giacomo Marino, è quella di coinvolgere il  Consiglio comunale per affrontare le  ferite aperte di miseria e ingiustizia nella nostra città. 

Ad oggi, famiglie in pessime condizioni economiche, vengono di fatto private del diritto ad un alloggio popolare, scontrandosi con la lentezza e l’inefficienza dei meccanismi burocratici  e subendo la beffa rappresentata da assegnazioni fantasma e alloggi popolari disabitati.  Una situazione che favorisce l’occupazione abusiva di massa.

L’Opera Nomadi ha inoltre ribadito la necessità di porre fine al ghetto dell’ex Polveriera, dove 23 famiglie reggine vivono da decenni  in condizioni inumane, dal punto di vista igienico-sanitario,  sociale, e di grave pericolo per l’incolumità fisica.

Già nei mesi scorsi l’associazione ha pressato per aprire un dialogo su queste problematiche  con  la Giunta comunale, trovando come interlocutori  il consigliere Giovanni Minniti e l’assessore  alla Legalità, Sicurezza, Coesione Sociale, Polizia Locale, Giovanni Muraca.

Nel ringraziare il Presidente Delfino per la disponibilità a farsi carico delle questioni poste, l’Opera Nomadi Reggio Calabria lavorerà affinché tutte le forze politiche presenti in Consiglio comunale affrontino, con intenti strategici e programmatici,  i problemi legati alla povertà e all’ingiustizia sociale. 

domenica 8 febbraio 2015

La svolta di Palazzo San Giorgio per il diritto alla casa

Occupazione pacifica a Palazzo San Giorgio 

C’è un codice etico non scritto che spinge una persona a soccorrerne, pur soltanto per  umana compassione, un’ altra  che  all’improvviso manifesta un malore.  
Ma a Palazzo San Giorgio  può anche non essere considerato.

Lo scorso 4 febbraio, nel Salone dei lampadari, il sindaco Falcomatà e due assessori presentavano alla stampa il progetto di restyling di piazza Duomo. 
Nella sala opposta, alcune delle famiglie sgomberate lo scorso ottobre dagli alloggi popolari del Rione Marconi,  incontravano, insieme ai volontari dell’Opera Nomadi Reggio Calabria, il consigliere Giovanni Minniti, delegato ufficiosamente dal sindaco per la questione alloggi popolari. 

Dopo l’ennesimo rinvio ad altra data per una risposta al bisogno abitativo di queste famiglie, con bambini in tenera età al seguito, una donna,  da mesi privata della casa che ha abitato per 10 anni, ha manifestato un malore. Ha perso apparentemente i sensi e manifestato tremori per tutto il corpo. I volontari dell’Opera Nomadi,  davanti allo scetticismo di alcuni,  hanno chiamato i soccorsi del 118 che hanno riscontrato una crisi d’ansia in forma acuta. 

A mostrare interesse per la salute della donna solo qualche vigilante di Palazzo San Giorgio.

E’ un episodio che fa riflettere. Uno dei tanti.
Di questa città si potranno ristrutturare piazze, palazzi, strade. Ma ciò non servirà a curarne l’anima e il cinismo di alcuni davanti ai drammi quotidiani di altri più sfortunati, il cui destino, come  ieri dei loro padri e domani dei loro figli, sembra già segnato dalla povertà e dalla mancanza di mezzi per reagire.

Non è la carità che serve ma la speranza concreta di una vita da ricostruire con dignità. E tutto ciò è estremamente difficile da realizzare se non si ha neppure un tetto sotto cui ripararsi. ­

Continuiamo ad augurarci i segni di una svolta anche per gli ultimi.