Un mese fa l'ordine di sgombero per tre famiglie senza alternativa
Reggio Calabria. Risiedono da decenni all’ex Polveriera di Ciccarello, in condizioni di povertà, in baracche fatiscenti.
Area dell'ex Polveriera di Ciccarello (Rc) |
Dai rappresentanti istituzionali mai nessun interesse, se non nei periodi elettorali, per la sorte delle famiglie relegate in uno spazio angusto della città.
Eppure, l’ottobre scorso, tre delle venticinque famiglie residenti nella baraccopoli di Ciccarello, hanno ricevuto un’ordinanza di sgombero dal Comune reggino che intima entro 90 giorni la demolizione a proprie spese delle precarie abitazioni abusive, costruite su suolo demaniale, senza prevedere l’assegnazione dei relativi alloggi erp.
Inutile l’attesa decennale di persone cresciute nella miseria e nell'illusione perenne di beneficiare, prima o poi, di un alloggio adeguato per un essere umano.
Non si può dimenticare che le baracche dell’ex Polveriera sono state costruite nel 1960 dai genitori di queste persone, quando si trovarono costrette a trovare un rifugio più sicuro rispetto alla fiumara S.Agata, dove vivevano dagli anni ‘50 a causa del rifiuto della città e delle istituzioni.
E il rifiuto e la negazione del “diritto alla città” ha accompagnato queste persone nei decenni successivi, costringendole fino ad oggi nel ghetto dell’ex Polveriera.
Ciò non bastasse, oggi il Comune emette un’ordinanza spietata che non tiene conto delle condizioni di povertà ed esclusione sociale di questa famiglie, per le quali è impossibile trovare le risorse adeguate per demolire le abitazioni, smaltire le coperture in amianto e trovare in affitto un’altra sistemazione alloggiativa.
Ciò non bastasse, oggi il Comune emette un’ordinanza spietata che non tiene conto delle condizioni di povertà ed esclusione sociale di questa famiglie, per le quali è impossibile trovare le risorse adeguate per demolire le abitazioni, smaltire le coperture in amianto e trovare in affitto un’altra sistemazione alloggiativa.
È dunque questa la strategia del Comune di Reggio Calabria per risolvere l’annosa questione dell’ex Polveriera?
Le associazioni riunite nell’Osservatorio sul disagio abitativo (Un Mondo Di Mondi, Asia USB, Centro sociale Cartella, Centro sociale Nuova Rossa, Comitato Solidarietà Migranti, Società dei Territorialisti Onlus), la Collettiva AutonoMia, il Movimento Reggio Non Tace, l’associazione 21 Luglio e il MO.C.I Cosenza, ritengono profondamente ingiusta questa decisione, in quanto cieca davanti all'evidente stato di necessità di queste famiglie.
Nessuna legge può avere valore se i principi costituzionali in difesa della dignità umana vengono calpestati da coloro che invece avrebbero il dovere di tutelarli.
Pertanto, si auspica che il Comune di Reggio Calabria voglia intervenire in via prioritaria alla tutela della dignità umana di queste persone, provvedendo a considerare la situazione sociale delle famiglie ed ad assegnare loro gli alloggi popolari ai sensi dell’articolo 31 della legge reg.le 32/1996.
Si chiede, inoltre, che dopo l’assegnazione degli alloggi sia il Comune a provvedere con proprie risorse alla demolizione delle baracche e allo smaltimento delle lastre in amianto, nocive per l’intera comunità.
Osservatorio sul disagio Abitativo
ASIA-USB Reggio Calabria – Giuseppe Marra
Comitato Solidarietà Migranti
CSC Nuvola Rossa
CSOA Angelina Cartella
Società dei Territorialisti/e Onlus
Un Mondo Di Mondi - Giacomo Marino, Cristina Delfino
Collettiva AutonoMia
Reggio Non Tace- Avv.to Nicola Santostefano
Associazione 21 Luglio – Carlo Stasolla
MO.C.I – Cosenza - Gianfranco Sangermano