pub-6178281982904860 Un mondo di mondi: marzo 2016

giovedì 17 marzo 2016

Quale politica abitativa? Le perplessità all'indomani dell'assemblea cittadina indetta da Falcomatà

Comunicato 

 Assemblea del 14 marzo 2016
All'indomani dell'assemblea cittadina indetta dall'amministrazione comunale, restano, insieme all'impulso partecipativo, anche molte perplessità. 

La nostra associazione, nei due minuti disponibili per dare il proprio contributo all'assemblea, ha posto all'amministrazione la questione alloggi di edilizia residenziale pubblica. 

In particolare, abbiamo denunciato l'illegalità nella gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica e il mancato rispetto della legge regionale 32/96, in merito all'attivazione delle verifiche dei requisiti degli attuali assegnatari e delle relative decadenze nel caso di perdita dei requisiti. 

Abbiamo chiesto quindi che l’Amministrazione comunale applichi la legge per garantire il diritto all'abitare delle famiglie che hanno realmente il diritto ad un alloggio popolare. 

La questione é stata sollevata anche dalla signora Carrozza, madre di un giovane affetto da sindrome down e vincitrice del bando comunale 2005 per l'assegnazione degli alloggi erp. La signora Carrozza ha chiesto notizie sui tempi di consegna dell'alloggio che attende da oltre dieci anni. 

Il Sindaco, durante il suo lungo intervento finale, ha solo in parte dato risposta alle questioni poste. Ma soprattutto le sue dichiarazioni contraddicono le informazioni finora avute durante gli incontri tra la nostra associazione e l'amministrazione comunale, nella persona del consigliere delegato all'edilizia, Dr. Giovanni Minniti. 

Riassumendo: secondo le parole del sindaco Falcomatà, non c’è stato immobilismo nella politica della casa ma uno studio attento della situazione ereditata dal passato; le assegnazioni come situazioni di emergenza, secondo l'art.31, degli scorsi anni, hanno svilito la graduatoria definitiva del bando 2005, pertanto è stato necessario effettuare una verifica di tutti gli alloggi; l'assegnazione di alloggi confiscati alla ndrangheta sarebbe un'altra delle ipotesi prospettata dall'amministrazione comunale per dare una risposta al bisogno abitativo. Il Sindaco ha inoltre riferito che questo lavoro di verifica necessita dei suoi tempi, secondo i quali l’amministrazione comunale prevede di concludere tra un mese. Solo allora lo scorrimento della graduatoria di assegnazione verrà avviato, con la consegna degli alloggi.

Ebbene, queste dichiarazioni ci lasciano sorpresi, considerato che il consigliere delegato Minniti, nei 15 mesi di incontri con la nostra associazione, ha sempre riferito che nessuna operazione di verifica dei requisiti degli assegnatari degli alloggi è stata effettuata, tanto meno è stato verificato l’elenco delle numerose assegnazioni temporanee che il sindaco Falcomatà contesta alle passate amministrazioni. Il dott.Minniti ha sempre ipotizzato la costituzione di una task force per poter procedere alla verifica dei requisiti sugli attuali assegnatari ed il coinvolgimento dell'intero consiglio comunale per avallare questo tipo di operazione. Qual é la realtà dei fatti allora?

Di certo, alcune scelte politiche fatte per questo importante settore mettono chiaramente in evidenza che l’Amministrazione Falcomatà se n’è disinteressata. Il dirigente di settore è ancora oggi l’avvocato Nucera, lo stesso dirigente che era in carica con i commissari nell’autunno 2014. Mentre in tutti gli altri settori è stata applicata la regola della turnazione dei dirigenti, per questo settore di rilevante importanza non è avvenuto, anche se sempre annunciata. Perché?

Nel costituire la Giunta, l'amministrazione, pur sapendo dell’importanza che ha la politica della casa, non ha nominato un assessore ma un delegato comunale, Dr Minniti appunto, il quale, naturalmente, non ha lo stesso potere decisionale che ha un assessore.

Questa associazione auspica che da subito il Sindaco Falcomatà voglia chiarire questa questione all'interno dell'amministrazione e cominci a realizzare una seria e coerente politica abitativa per garantire il diritto fondamentale all'abitare per le fasce sociali più vulnerabili della nostra città.

A tal proposito, per dare un seguito al processo di partecipazione cittadina, provvederemo a chiedere un incontro ufficiale al sindaco e al consigliere delegato Giovanni Minniti. 

Reggio Calabria 17 marzo 2016
Antonino Giacomo Marino - Presidente Associazione "Un Mondo di Mondi"
Cristina Delfino - Direttivo Associazione “Un Mondo di Mondi”

mercoledì 16 marzo 2016

Appello urgente per la piccola Alessandra

La bambina dovrà sostenere un intervento presso il reparto di Chirurgia pediatrica dell’ospedale Nuovo Garibaldi di Catania 


La famiglia Abbruzzese è composta da cinque figli minori e sopravvive con un reddito di povertà costituito dalle pensioni di invalidità civile percepite per i tre figli, affetti da gravi patologie. 

I genitori, entrambi senza lavoro, sono affetti anche loro da patologie importanti che non favoriscono l’occupazione. 

In questi anni la famiglia è andata avanti grazie all’aiuto quotidiano dei nonni e anche degli enti che in città distribuiscono viveri e qualche aiuto in denaro.

Uno dei figli affetti da patologie importanti è la piccola Alessandra (nome fittizio) di 10 anni. Dopo i controlli ed il ricovero effettuati presso gli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, su indicazione dei sanitari, Alessandra dovrà essere sottoposta ad intervento il prossimo 22 marzo, presso il reparto di Chirurgia pediatrica dell’ospedale Nuovo Garibaldi di Catania.

La famiglia che riesce a stento a provvedere al sostentamento quotidiano, ha grosse difficoltà ad affrontare le spese necessarie per il viaggio a Catania e per garantire la presenza dei genitori accanto alla figlia per il periodo del ricovero. 

Pertanto questa associazione lancia un appello per la raccolta di una somma di denaro che possa consentire alla famiglia di accompagnare la figlia presso l’ospedale di Catania e di assisterla per il periodo del ricovero. 

Chi volesse sostenere la famiglia può contattare il signor Marino – presidente dell’associazione “Un Mondo di Mondi”- al cellulare 329 9036972 o all'indirizzo mail : unmondodimondirc@gmail.com

giovedì 10 marzo 2016

Ex Polveriera di Ciccarello: si agli orti sociali, no al ghetto urbano

I dettagli del  progetto per la riqualificazione dell'area dell'ex Polveriera, presentato dal Comune di Reggio Calabria: oltre  5 milioni di euro per 12 alloggi a famiglie "disagiate" e per un parco urbano 


Ex Polveriera, Ciccarello
Dovrebbe essere un fatto assodato che la concentrazione di famiglie in stato di povertà prolungato, comporta e accentua effetti sociali di emarginazione.

Eppure per una parte delle 23 famiglie che da decenni vivono all’ex Polveriera di Ciccarello, la Giunta comunale di Reggio Calabria ha già avanzato un’idea progettuale che prevede la costruzione di 12 alloggi sociali da destinare a “famiglie disagiate”. 
Un nuovo “ghetto urbano” quindi, a poche decine di metri da  dove oggi insistono le baracche di cemento e lamiera del  ghetto esistente dal 1960.  A cosa sono serviti gli studi sociali di W. J. Wilson e altri? Cosa hanno insegnato le fallimentari esperienze da effetto “concentrazione” presenti anche nella nostra città? A cosa servono parole quali “trasparenza”, “partecipazione” e “bene comune” se rimangono vuote di contenuti?

Il progetto è stato presentato nel mese di novembre 2015, nell’ambito del bando nazionale sulle aree degradate (bando approvato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15 ottobre 2015 avente come oggetto: Interventi per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate ). Questi i fatti, nonostante i periodici contatti tra le famiglie dell’ex Polveriera, la nostra associazione  e l’ Amministrazione comunale, durante i quali sono state ribadite le condizioni di grave emarginazione sociale delle famiglie e la necessità di reperire alloggi in equa dislocazione. Spiegazioni e dati necessari sono stati formalizzati  in due rapporti trasmessi al Comune il 15 dicembre 2014 ed il 22 aprile 2015.

Nei rapporti sono state indicate anche le soluzioni possibili  per il reperimento degli alloggi in dislocazione. Inoltre è stato ricordato che il modello dell’equa dislocazione è stato introdotto  nella politica abitativa di questo Comune con la delibera del Consiglio Comunale del 5 agosto 1999,  segnando il superamento della politica  ghettizzante del concentramento delle famiglie a basso reddito.
Tutto ciò non è comunque servito ad evitare che, insieme alla lodevole idea progettuale di valorizzare il territorio dell’ex Polveriera con degli orti sociali, si pensasse alla costruzione di un mini ghetto per 12 famiglie “disagiate”.

Il progetto lascia inoltre molte altre perplessità.  

È prevista infatti la costruzione di 12 alloggi nonostante le famiglie dell’ex Polveriera siano 23 e, da quanto riferito dai rappresentanti del Comune,  gli alloggi da costruire non sarebbero destinati esclusivamente alle famiglie rom del ghetto esistente.

Riassumendo: il progetto presentato in un bando che ha come obiettivo quello di superare situazioni di degrado, pur lasciando intendere che servirà a risolvere la questione di emarginazione dell’ex Polveriera, in realtà non la risolverebbe nemmeno con la contraddittoria realizzazione di un altro “ghetto”. Dove andrebbero infatti ad abitare le altre famiglie che non vengono collocate nell’area del parco? In ogni caso la costruzione  di 12 alloggi sociali in “concentrazione” è in netto contrasto con le stesse finalità del bando che il progetto dovrebbe soddisfare. 

Sotto l’aspetto finanziario, il progetto prevede di impiegare ben 2,6 milioni di euro per la costruzione dei 12 alloggi, di cui 280 mila per la sola progettazione.
In questa situazione progettuale poco chiara ed orientata a realizzare un altro “ghetto urbano”, questa associazione ha proposto al Comune  di correggere il progetto,  utilizzando il finanziamento di 2,6 milioni di euro per acquistare sul mercato cittadino 23 alloggi  in dislocazione  da assegnare alle famiglie del ghetto oggi esistente. Si eviterebbe così la costruzione dei 12 nuovi alloggi, con un risparmio finanziario e un maggiore beneficio sociale per le famiglie e per il verde urbano.  
Il presidente di "Un Mondo di Mondi",
Giacomo Marino 


La realizzazione di un nuovo ghetto sarebbe quindi scongiurata e il ghetto già esistente verrebbe superato. A nostro avviso, sarebbe un vantaggio per l’intera comunità e per la  serena realizzazione del nuovo parco urbano nell’ex Polveriera.



Cristina Delfino - direttivo "Un Mondo di Mondi"
Giacomo Marino - Presidente "Un Mondo di Mondi"