pub-6178281982904860 Un mondo di mondi: novembre 2018

lunedì 19 novembre 2018

Alloggi popolari: la svolta si fa ancora attendere


Reggio Calabria. Sulla questione alloggi popolari si è ancora in alto mare. 
Dopo quasi due anni, la delibera n.3 di Consiglio Comunale del 10 febbraio 2017 (“Primi provvedimenti per il ripristino delle condizioni di legalità per l’edilizia residenziale pubblica ed efficentamento del settore”) non è stata applicata.

L’azione principale della delibera relativa al turn-over degli alloggi, attraverso la verifica della permanenza dei requisiti degli assegnatari, è stata avviata senza ottenere alcun risultato. Non è stata infatti predisposta, come invece era previsto, la banca dati “dell’intero patrimonio edilizio comunale, con la titolarità degli occupanti, la persistenza dei requisiti, e quanto altro utile ad esercitare un pubblico controllo sulla materia”.

L’azione di verifica dei requisiti degli assegnatari di alloggi erp è prevista dalla legge vigente (legge regionale nr 32/1996), per recuperare gli alloggi necessari per le assegnazioni alle famiglie in stato di bisogno abitativo e quindi per esercitare il necessario potere di controllo sul patrimonio ERP, impedendo tutte le azioni illegali ad oggi esistenti.

Dai quattro incontri tenuti negli ultimi 30 giorni con il nuovo dirigente del settore ERP, Daniele Piccione, è emerso che Recasi, oggi Hermes, dopo circa 660 giorni ( 22 mesi), non ha completato il lavoro di informatizzazione e verifica della permanenza dei requisiti degli assegnatari. I motivi sono oscuri, considerato che questo tipo di operazione informatica doveva richiedere un tempo massimo di 4 mesi, secondo quanto riferito più volte dai rappresentanti istituzionali.

Anche le altre azioni previste dalla Delibera di Consiglio risultano non applicate.

Pertanto il settore alloggi popolari del comune di Reggio Calabria continua ad essere gestito senza l’applicazione della normativa e per questo continua a non garantire, come invece dovrebbe per la sua stessa finalità, il diritto alla casa alle famiglie senza un’abitazione e con gravi difficoltà economiche.

Questa grave inefficienza e illegalità è pagata a caro prezzo da qualche centinaio di famiglie che ha bisogno di una casa: le famiglie vincitrici del bando comunale del 2005, in attesa dell’assegnazione di un alloggio da 13 anni, e quelle in emergenza abitativa.

Essere privati del diritto all’abitare significa avere grosse difficoltà all’accesso ad altri diritti fondamentali.

La politica tracciata da questa Amministrazione comunale nel settore dell’edilizia residenziale pubblica appare chiaramente quella dell’inerzia e della progressiva dismissione del settore.

Auspichiamo che il Comune possa intraprendere altra strada, prima delle prossime elezioni amministrative.

La rete di associazioni, movimenti e famiglie, riunite nell’Osservatorio sul disagio abitativo, riprenderà al più presto l’azione di rivendicazione in piazza. 

Osservatorio sul disagio abitativo
Un Mondo Di Mondi Giacomo Marino - Cristina Delfino
CSOA Angelina Cartella
Società dei Territorialisti/e Onlus
Centro Sociale Nuvola Rossa
Comitato Solidarietà Migranti

Reggio Non Tace

Collettiva AutonoMia

domenica 4 novembre 2018

Melito P.S (Rc): condizioni disumane nella baraccopoli di via Del fortino



Foto di Paula Kajzar

A Melito P.S. circa dieci famiglie vivono da anni in condizioni disumane nei resti della baraccopoli-ghetto di via Del Fortino
Tanti i bambini che vivono nelle baracche fatiscenti, senza alcuna garanzia del diritto all’abitare. 

Le baracche si trovano accanto ad una discarica di rifiuti di varia natura (rifiuti pericolosi, metallici e speciali), collocata intorno e dentro i locali dell’ex Palazzetto dello sport. In questo luogo, dal 2016 sequestrato dalla magistratura, quotidianamente viene conferito illegalmente ogni genere di rifiuto.

I bambini giocano spesso tra l'immondizia, con tutti i rischi annessi, e periodicamente viene dato fuoco ai cumuli, lasciando sprigionare fumi tossici che raggiungono le baracche e le altre abitazioni del quartiere. 

Foto di Paula Kajzar
Accanto alla baraccopoli, nell’edificio dell’ex Mattatoio, abitano altri quattro nuclei familiari (tre con decreto di assegnazione alloggio), in condizioni strutturali lievemente migliori ma che subiscono il degrado del ghetto e della discarica.

Da settimane le baracche sono invase da insetti di ogni tipo, provenienti dai rifiuti accatastati nelle vicinanze. Gli insetti si attaccano ai corpi delle persone, sul tronco e sugli arti, li pungono causando arrossamenti ed infezioni diffuse. I bambini sono quelli maggiormente colpiti, ma pure gli adulti vengono presi sotto attacco.

Il 13 ottobre l’associazione Un Mondo di Mondi ha richiesto via pec al Comune e all’Asp l’intervento di disinfestazione e disinfezione, allegando i certificati medici che riportavano le punture di insetto subite da due minori. L’intervento richiesto è stato effettuato ma non ha eliminato la presenza degli insetti. La grande quantità di rifiuti esistente nelle vicinanze delle baracche non ne consente infatti l’eliminazione. È evidente che, per la loro provenienza, gli insetti potrebbero facilmente diventare veicolo di infezioni ben più gravi di quelle registrate fino ad oggi.

Per questa grave emergenza igienico-sanitaria ed abitativa legata al superamento definitivo del ghetto, si chiede che il Comune intervenga, nei prossimi giorni, assegnando alle famiglie della baraccopoli gli alloggi in equa dislocazione come emergenza abitativa prevista dall’articolo 31 della legge regionale 32/1996. Ma sono da evitare, assolutamente, soluzioni di concentramento abitativo di più nuclei nello stesso fabbricato, come quella attuata qualche anno fa in via Mazzini con esiti molto negativi. L’equa dislocazione abitativa dovrà garantire il coinvolgimento delle stesse famiglie e l’assegnazione di alloggi adeguati per l’inclusione sociale.
Foto di Paula Kajzar

È indispensabile inoltre proseguire con l’opera di bonifica dell’area, rimuovendo i rifiuti e predisponendo un efficiente servizio di video-sorveglianza.

Si ricorda che il sindaco Meduri, nell’incontro tenutosi il 19 luglio scorso, aveva assicurato di che in pochi mesi avrebbe assegnato a queste famiglie alloggi confiscati in equa dislocazione, in modo da superare il ghetto entro l’anno in corso.

La situazione di grave emergenza igienico-sanitaria non consente di attendere oltre. Il Comune ha il dovere di intervenire in modo celere ed efficace. 

A. Giacomo Marino, Cristina Delfino – Direttivo Un Mondo Di Mondi